Plast_Gennaio 2023 | Page 25

problemi minori in termini di riciclabilità , ma possono ancora potenzialmente alimentare un riciclo a circuito chiuso ) e C ( vi sono problemi di riciclabilità che intaccano la qualità finale della materia prima seconda ). La quota rimanente ( 43 %) è costituita da imballaggi con problemi significativi in fase di progettazione , tali da rendere difficile se non impossibile la riciclabilità . Una progettazione a monte che non tiene conto del riuso o del riciclo si traduce in maggiori problemi nelle fasi di decontaminazione o purificazione , con costi notevoli nel trattamento e con una qualità finale minore che rende impossibile il riuso del prodotto o del riciclato in applicazioni equivalenti all ’ originale . La scarsa o confusa informazione delle etichette e la regolamentazione differente di stato in stato in tema di conferimento dell ’ imballaggio a fine vita portano a una contaminazione dei flussi dei materiali destinati a riciclo , con conseguente aumento dei costi per gli operatori nelle fasi di selezione e lavaggio e ancora una volta con conseguente decadimento della qualità del riciclato . Le differenti regole a livello di stati membri causano una frammentazione del mercato interno europeo e un suo indebolimento . La nuova proposta punta molto sul riutilizzo e sul riciclo evitando però il più possibile il recupero energetico , in quanto l ’ incenerimento produce elevate emissioni di CO 2 e un alto consumo di acqua .
Implementazione e armonizzazione Secondo la Commissione Europea gli obiettivi e le misure da introdurre hanno una portata tale da non risultare di facile implementazione e armonizzazione dal punto di vista legislativo da parte dei singoli stati membri . Per questo l ’ obbligatorietà di alcuni obiettivi , come i target di riuso o di contenuto riciclato , sarebbero applicati direttamente agli operatori economici . Secondo la Commissione Europea , la regolamentazione a livello europeo permetterebbe l ’ implementazione di queste misure nello stesso momento e negli stessi modi in tutti gli stati membri . Questo potrebbe però sfociare in costi maggiori per gli operatori , alcuni una tantum , altri ricorrenti . Un peso non indifferente per le imprese , soprattutto in Paesi come l ’ Italia dove prevalgono le PMI . La Commissione Europea ha calcolato i risparmi in termini
A sinistramì , riutilizzo e ricarica
Sotto , stime al 2030
PER RENDERE GLI IMBALLAGGI TOTALMENTE RICICLABILI SI INTRODUCONO OPPORTUNI CRITERI DI DESIGN DEL PACKAGING
di gestione del rifiuto , certamente elevati nello scenario migliore , con la produzione di rifiuti ridotta ai minimi termini . Le ripercussioni complessive sull ’ economia e sulla creazione di posti di lavoro nell ’ UE sarebbero positive , con una stima di oltre 600.000 posti di lavoro entro il 2030 nel settore del riutilizzo , molti dei quali presso PMI locali . Si tratterebbe di impieghi nei settori della logistica e della manutenzione delle infrastrutture per i vuoti a rendere , nell ’ erogazione e nel rifornimento ai negozi al dettaglio , nella progettazione degli imballaggi e nelle catene di approvvigionamento . Tuttavia le industrie degli imballaggi , e non solo loro , si troverebbero a sostenere dei costi iniziali non indifferenti per la transizione dal monouso , per la riprogettazione degli imballaggi e per l ’ implementazione delle nuove etichette armonizzate a livello europeo , oltre ai costi ricorrenti per la gestione dei sistemi di deposito e di riutilizzo e per la certificazione della riciclabilità . Le misure si applicherebbero ai prodotti europei e a quelli importati e tutti , produttori europei e non europei , dovrebbero rispettare gli stessi obblighi . La proposta sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio sarà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell ’ ambito della procedura legislativa ordinaria . Nel frattempo , le associazioni di categoria faranno sentire la propria voce e si auspica un confronto costruttivo .
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