PARTS TRUCK Settembre/Ottobre 2024 | Page 84

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Questa acquisizione rappresenta un cambiamento nella continuità e un traguardo fondamentale che ci apre le porte a un mercato globale , consentendo alla nostra azienda di operare con un know-how di primissimo livello , frutto di un ’ esperienza pluridecennale . Nel corso della fase di integrazione garantiremo la continuità operativa di tutte le nostre divisioni e ci impegneremo a rendere questo processo il più trasparente possibile per tutti i gli stakeholder ”.
Tra questi c ’ è il cliente finale : quanto è stata importante la sua figura in sede di trattativa ? “ Tantissimo . La famiglia Nuti e tutto quanto il Gruppo avevano ben chiare le idee : know-how e cliente dovevano per forza di cose restare al centro del progetto . E con la tecnologia che ormai viaggia su canali sempre più veloci , grazie ai nostri sistemi e alle possibilità economiche e finanziarie di TVS Mobility , siamo sicuri che il marchio SABO continuerà a soddisfare ancora di più i nostri clienti . Come Gruppo Nuti abbiamo trovato in un ’ eccellenza indiana votata all ’ internalizzazione una nuova strada da percorrere per crescere ancora e ci siamo riusciti grazie alle nostre specializzazioni che in un colosso come TVS Mobility mancavano
. Quindi , per SABO si tratta di una nuova partenza ”.
Gruppo Nuti e SABO sono sinonimi di ammortizzatori e molle ad aria , ma la vostra storia data agli anni del boom economico . Quali sono state le tappe principali di questo lungo percorso di successo ? “ Al giorno d ’ oggi SABO è presente in oltre 80 Paesi e per decenni ha fatto di progettazione , ricerca e sviluppo la propria mission strategica . Ma non si può che partire da Roberto Nuti e dal 1962 , anno in cui l ’ imprenditore fonda l ’ azienda dopo diverse esperienze nel settore tra La Spezia e Milano . Si comincia dal capoluogo emiliano commercializzando svariati prodotti relativi all ’ autocarro , confezionati con grandissima cura e pubblicizzati su catalogo . L ’ azienda a gestione familiare continua a crescere e a ridosso degli anni 80 la Roberto Nuti si struttura : diventa una Spa e contestualmente arriva il marchio SABO , ritagliandosi così un perimetro ampiamente definito all ’ interno del mercato . Sono questi gli anni in cui Massimo , figlio di Roberto , entra in azienda . E sono anni in cui la concorrenza è alle stelle . Il giovane Nuti spinge così il padre verso una nuova soluzione : affrontare il mutamento del mercato lasciando in catalogo
soltanto gli articoli commercializzati in esclusiva e concentrare gli sforzi sugli ammortizzatori SABO . Il completamento della gamma , unita all ’ eccellente qualità raggiunta dal prodotto SABO , è una vera rivoluzione commerciale , che porta l ’ azienda a crescere e ad acquisire quella forte identità sul mercato internazionale che oggi conosciamo . A ridosso degli anni 90 un ’ ulteriore e importante svolta : gli ammortizzatori non vengono soltanto commercializzati ma anche prodotti grazie all ’ acquisizione dello stabilimento SABO di Vicchio del Mugello . Gli anni Duemila sono quelli della nuova sede centrale di Castel Guelfo di Bologna e delle prime joint venture all ’ estero . Nel 2010 viene lanciato sul mercato un nuovo prodotto SABO : la molla ad aria . Sulla scia delle prime esperienze indiane di pochi anni prima nasce anche la SABO Suspension System , una joint venture tra Roberto Nuti Spa e alcune importanti realtà turche del settore del trasporto industriale in ambito tecnologico e commerciale . Dal 2020 SABO , a ridosso delle 60 candeline da spegnere , entra anche nel settore ferroviario ”. Si arriva a giugno 2024 , una data destinata a entrare di diritto nel ricco libro di famiglia Nuti , nella storia di SABO e del migliore Made in Italy .
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