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OGISTICA
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il controllo delle merci in entrata nell’ Unione. Un mosaico articolato che, nel suo insieme, delinea il profilo di un’ Europa più verde, più digitale e più controllata, ma anche più complessa da interpretare e applicare per gli operatori. Ogni proposta della Commissione attraversa un iter multilivello: prima la valutazione tecnica, poi il confronto politico tra Consiglio e Parlamento, infine il trilogo, cioè il negoziato finale a porte chiuse tra le tre istituzioni. È in questa fase che si giocano le partite più delicate.
L’ IMPORTANZA DEL TRILOGO Il trilogo, formalmente concepito per accelerare il processo legislativo, è diventato spesso un luogo di mediazione politica, dove il compromesso prevale sulla coerenza tecnica e dove gli emendamenti possono alterare in profondità la sostanza dei testi, se non bloccare e insabbiare le proposte dopo mesi
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di lavoro.“ Sembra facile” recitava il claim di una storica e famosa pubblicità che girava su Carosello. Nel Parlamento europeo, le scelte sui dossier di trasporto non seguono soltanto logiche tecniche o di merito. Gli schieramenti politici tendono a utilizzarli come strumenti di posizionamento e di influenza, soprattutto su temi sensibili come la decarbonizzazione, la tassazione energetica o la concorrenza tra modelli di mobilità. Le famiglie politiche— PPE, S & D, Renew, Verdi e Conservatori— si muovono secondo equilibri interni mutevoli, spesso condizionati dagli interessi nazionali dei loro membri. Il risultato è che le decisioni sul futuro della logistica europea non sono mai neutre, ma frutto di un continuo bilanciamento tra ideologia, pragmatismo economico e pressione degli stakeholder( come sta avvenendo per il Trasporto Combinato). La Presidenza danese del Parlamento europeo, insediata nel secondo semestre 2025, ha inserito tra le proprie priorità legislative proprio alcuni dossier chiave per il settore: la questione pesi e dimensioni, il rafforzamento del quadro AFIR per le infrastrutture di ricarica dei veicoli pesanti, e l’ attuazione del pacchetto Roadworthiness che influenzerà le revisioni periodiche dei
Il TRASPORTO e la LOGISTICA non sono più un terreno tecnico, ma un campo politico a tutti gli effetti
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veicoli e i controlli su strada. L’ o- biettivo dichiarato è accelerare la transizione ecologica dei trasporti senza compromettere la competitività industriale dell’ Unione.
UN CONFRONTO STRUTTURATO Ma l’ approccio danese— pragmatico e fortemente“ green”— rischia di accentuare le tensioni tra Stati membri con strutture logistiche molto diverse, come Italia, Polonia e Spagna. È proprio su questo terreno che emerge, a mio modesto parere, la debolezza del sistema italiano: manca un confronto strutturato e continuo tra la Politica nazionale, le Organizzazioni di rappresentanza del comparto e gli Organi decisionali e operativi dei Ministeri. I dossier europei vengono spesso percepiti solo nella fase finale, quando le decisioni sono ormai prese. Eppure, una partecipazione anticipata e coordinata— fatta di posizioni comuni, di dossier di sintesi e di scambi regolari con i decisori di Bruxelles— permetterebbe all’ Italia di esercitare un’ influenza reale, e non solo reattiva. Il trasporto e la logistica non sono più un terreno tecnico, ma un campo politico a tutti gli effetti. Chi ne comprende le dinamiche europee, oggi, può incidere sul domani del settore. Serve però un salto di qualità: più competenza, più dialogo e più presenza a Bruxelles. Perché l’ Europa decide— ogni giorno— anche il futuro della logistica italiana. E non c’ è la percezione, tra i soggetti nazionali che ho citato, di questa necessità. Occorre un cambio di direzione. Un cambio di passo.
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