PARTS TRUCK Novembre/Dicembre 2025 | Page 13

MERCATO

Il 2025 si avvia alla chiusura in un contesto economico di moderato rallentamento. Secondo l’ ultimo World Economic Outlook del FMI, l’ inflazione sta scendendo, pur assestandosi sopra i target, il commercio cresce meno del previsto e la frammentazione economica pesa sugli investimenti e sugli scambi commerciali. Nonostante gli accordi sui dazi abbiano parzialmente rasserenato i mercati, la crescita mondiale resta fragile, minacciata dalle tensioni tra USA e Cina. Il FMI prevede per il 2025 un aumento del PIL globale del 3,2 %(+ 0,2 punti rispetto a luglio) e del 3,1 % nel 2026, livelli comunque inferiori alla media pre-pandemica del 3,7 %. Il FMI ha rivisto al rialzo le stime per le principali economie avanzate: gli Stati Uniti cresceranno del 2,0 % nel 2025 e del 2,1 % nel 2026, con inflazione e deficit in aumento. L’ Eurozona segnerà + 1,2 % nel 2025 e + 1,1 % nel 2026, in leggero miglioramento rispetto alle stime precedenti ma con incertezze legate alle tensioni tariffarie e geopolitiche. Nel dettaglio, la Germania mostrerà una crescita modesta(+ 0,2 % nel 2025, + 0,9 % nel 2026), la Francia tra + 0,7 % e + 0,9 %, mentre la Spagna si distinguerà con + 2,9 % nel 2025 e + 2 % nel 2026. Tra i Brics, la Cina crescerà del 4,8 % nel 2025 e del 4,2 % nel 2026, ma il FMI avverte che il settore immobiliare resta instabile e l’ economia rischia una spirale debito-deflazione. L’ India, invece, accelera con + 6,6 % nel 2025, mentre il Brasile(+ 2,4 %) e il Sud Africa(+ 1,1 %) mostrano una crescita più contenuta. Per quanto riguarda l’ economia

del nostro paese, si confermano le previsioni: + 0,5 % nel 2025 e + 0,8 % nel 2026, con il debito pubblico che quest’ anno salirà al 136,8 % del PIL. La tenuta dei consumi e delle esportazioni tecnologiche compensa solo in parte il rallentamento degli investimenti e della domanda estera. L’ inflazione si riduce, passando dal 2,8 % del 2024 al 2,2 % nel 2025, sostenuta dal calo dei prezzi energetici. Le esportazioni crescono dell’ 1,6 %, trainate dai mercati extra-UE, ma risentono della debolezza tedesca e asiatica; il saldo commerciale resta sì positivo, ma inferiore ai livelli del 2023. Secondo il FMI, il Paese manterrà una crescita contenuta ma equilibrata. Intanto, l’ ISTAT rileva nel terzo trimestre 2025 un’ e- conomia sostanzialmente stabile(+ 0,4 % tendenziale). Le previsioni indicano un PIL in aumento dello 0,6 % nel 2025 e dello 0,8 % nel 2026. L’ occupazione cresce a 24,2 milioni di unità( tasso al 62,7 %), la disoccupazione sale al 6,1 % e l’ inattività scende al 33,1 %. Sul fronte industriale, ad agosto 2025 la produzione cala del 2,7 % su base annua e dell’ 1 % nei primi otto mesi, ma il comparto automotive mostra segnali positivi: + 24,2 % nel mese, nonostante un calo del 13,7 % nel cumulato. Per settore, la produzione di autoveicoli aumenta del 6,3 % nel mese(-19,9 % cumulato), le carrozzerie e R & S del 37,8 %(+ 3,9 %), e parti e accessori del 32,7 %(-7,7 %). Secondo ANFIA, la produzione di autovetture di agosto supera le 4.500 unità, in flessione del 27,4 % rispetto al 2024.
DOMANDA DI VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI IN EUROPA ACEA ha recentemente pubblicato i dati delle immatricolazioni di veicoli commerciali e industriali, al terzo trimestre 2025. Nei primi nove mesi il mercato rallenta, ma l’ elettrificazione accelera. Calano i volumi di autocarri e furgoni, cresce la quota dei veicoli ricaricabili e il comparto autobus si conferma apripista della mobilità a zero emissioni. Germania e Francia restano leader, ma la Polonia avanza e la Spagna sorprende. Il mercato europeo dei veicoli commerciali e industriali attraversa un anno di rallentamento, con immatricolazioni in calo in quasi tutte le categorie e un contesto economico che frena gli investimenti nel trasporto su gomma. Tuttavia, dietro la contrazione dei volumi si intravede una trasformazione profonda: la crescita sostenuta dei veicoli ricaricabili segna un punto di svolta nella transizione energetica del settore. Tra gennaio e settembre 2025, nell’ area UE-EFTA-UK, le immatricolazioni totali si attestano a poco meno di 1,7 milioni di unità, in flessione dell’ 8,4 % sull’ anno precedente. Nella sola UE27, il calo è leggermente più lieve, con un arretramento dell’ 8,3 % e un rallentamento diffuso in quasi tutti i principali mercati. Il comparto dei veicoli commerciali leggeri- van, furgoni e pick-up fino a 3,5 tonnellate- è quello più colpito dal rallentamento. Nei primi nove mesi dell’ anno, nell’ area UE-EFTA-UK si registrano 1.357.182 immatricolazioni, pari a un calo dell’ 8,5 %. Nella sola
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