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Inversione di tendenza a febbraio(+ 18,2 %) per un comparto in sofferenza da ormai troppo tempo; perché diventi strutturale, tuttavia, occorrono interventi urgenti
di Francesco Oriolo
Il Centro Studi e Statistiche dell’ Unrae ha effettuato una stima del mercato dei veicoli rimorchiati per il mese di febbraio 2025, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle
Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae
I trainati rialzano la TESTA
Infrastrutture e dei Trasporti( MIT), che ha evidenziato come i rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate abbiano fatto registrare il + 18,2 % rispetto allo stesso mese dell’ anno precedente( 1.182 unità immatricolate vs 1.000).
UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA L’ Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri sottolinea, in particolare, che il mercato dei rimorchi e dei semirimorchi“ mostra a febbraio un buon recupero, con una crescita del 18,2 % rispetto allo stesso mese del 2024, il quale aveva tuttavia registrato una performance particolarmente debole. Le immatricolazioni mensili di veicoli trainati raggiungono le 1.182 unità, in aumento rispetto alle 1.000 dello scorso anno. Questo risultato contribuisce a consolidare il bilancio complessivo del primo bimestre del 2025, che segna un incremento dell’ 1,4 % rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente, con 2.230 immatricolazioni rispetto alle 2.199 del 2024”. A mettere in guardia da facili entusiasmi è tuttavia Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae, il quale ha dichiarato:“ Sebbene a febbraio il mercato registri segnali di ripresa, permangono le preoccupazioni del nostro comparto. A livello nazionale ed europeo il segmento dei veicoli trainati continua a essere trascurato nonostante il suo ruolo essenziale nella logistica e nel trasporto merci. Ne sono una chiara dimostrazione le ultime decisioni del Governo, che non prevedono interventi concreti per affrontarne le criticità, e il recente Piano d’ azione automotive della Commissione Europea che ignora del tutto la necessità di una flessibilità normativa anche per i target emissivi di veicoli pesanti e rimorchi. La previsione di stringenti obiettivi di decarbonizzazione anche per i veicoli trainati a partire dal 2030 potrebbe tradursi in sanzioni onerose per le Case costruttrici. Pur condivisibili nei principi, tali obblighi rischiano di creare ulteriori difficoltà se
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