PARTS TRUCK Luglio/Agosto 2025 | Page 83

OGISTICA
& rasporti trasporto di merci pericolose in regime ADR. Una sfida, sì, ma affrontata con pragmatismo.
PROTAGONISTI SU STRADA I mezzi pronti a partire sono quattro MAN eTGX 20.544, i primi trattori stradali elettrici omologati in Italia per il trasporto ADR. Saranno Autotrasporti Burchianti Srl e Germani Spa, due storici partner logistici di Esseco, a guidarli lungo le tratte dedicate. Due aziende che conoscono a fondo il mondo del trasporto chimico e che hanno deciso di scommettere sulla transizione elettrica introducendo la propria esperienza quotidiana. Il loro coinvolgimento operativo, infatti, è stato fondamentale nella fase di test e calibrazione dei mezzi, così come nella definizione delle rotte più adatte a questo tipo di tecnologia. Un debutto che vale doppio: per l’ innovazione tecnologica e per il messaggio culturale che porta con sé. Parliamo di veicoli da 400 kW di potenza e 1.250 Nm di coppia, equipaggiati con sei pacchi batteria e dotati dei più avanzati sistemi di assistenza alla guida. Dalla frenata automatica
d’ emergenza al Cruise Assist passando per Efficient Cruise, Turn Assist e il sofisticato Optiview che elimina gli specchietti tradizionali sostituendoli con telecamere intelligenti. Ma quello che colpisce non è soltanto la scheda tecnica. È il pensiero che c’ è dietro: ogni tecnologia è lì per alleggerire il lavoro di chi guida, per proteggerlo, per semplificargli la vita. Le batterie integrate nel telaio permettono inoltre una ripartizione ottimale dei pesi, rendendo i mezzi non solo performanti ma anche stabili ed equilibrati. È anche grazie a queste soluzioni che è stato possibile ottenere l’ omologazione ADR: un traguardo che apre la strada a nuove opportunità per tutto il settore. Questi veicoli, a zero emissioni locali, rappresentano un passo avanti concreto anche in termini di riduzione dell’ impatto ambientale e di rumorosità, un aspetto non secondario nei trasporti che attraversano centri abitati o aree industriali sensibili. E tutto questo senza compromettere performance o affidabilità, due capisaldi irrinunciabili nel settore chimico.
QUANDO LA LOGISTICA NASCE DAL DIALOGO La transizione di Esseco è frutto di un dialogo continuo con chi, ogni giorno, fa girare davvero la macchina logistica: i trasportatori. Le tratte sono state studiate insieme, le colonnine di ricarica installate nei punti strategici- come i depositi di stoccaggio e le sedi operative Esseco- e ogni scelta è stata condivisa per assicurare continuità ed efficienza al servizio. Non si
Una partnership che segna un passo deciso verso la decarbonizzazione del trasporto merci pericolose in un segmento considerato tra i più complessi nella transizione ecologica è trattato soltanto di acquistare nuovi camion, ma di costruire un nuovo modello operativo. E questo è forse il tratto più interessante del progetto: la sua concretezza.“ Abbiamo avviato un progetto logistico innovativo per il nostro Paese- racconta Roberto Vagheggi, General Manager di Esseco Industrial- grazie alla collaborazione di due trasportatori storici che hanno accolto con entusiasmo questa nuova sfida all’ insegna della sostenibilità”. Un’ idea condivisa anche da Francesco Turati, Future Mobility Manager di MAN Truck & Bus Italia:“ Il nostro obiettivo è quello di aiutare i clienti a semplificare il lavoro di tutti i giorni- spiega infatti- unendo tecnologia e consulenza, ma senza mai dimenticare l’ impatto ambientale. È così che costruiamo progetti che funzionano davvero, anche nei settori più complessi”. In questo senso, il progetto rappresenta una nuova grammatica per la logistica: sostenibile, collaborativa e soprattutto applicabile nel quotidiano. E oggi, grazie anche a questa sinergia, la logistica industriale può compiere un passo avanti autentico: misurabile, replicabile, credibile. Turati lo dice con semplicità:“ Non è solo questione di tecnologia, ma di mentalità. Cambiare approccio alla mobilità, anche nei settori più complessi, significa guardare al futuro con coraggio e con rispetto per il presente di chi lavora”. La rivoluzione elettrica nel trasporto merci pericolose, oggi, non è più un’ idea astratta.
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