mezzo deve essere subito disponibile e pronto a lavorare il giorno dopo. E noi dobbiamo essere in grado di rispondere”. Negli ultimi tempi si è vista anche una maggiore attenzione per la componente digitale.“ Chi ha già un DAF connesso- conclude Giovanni Sbardella- vuole lo stesso livello di servizio”. |
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per offrire al cliente un pacchetto completo, dove l’ usato è davvero pronto a lavorare, con la serenità di avere dietro una garanzia ufficiale. L’ 80 % dei veicoli gestiti ha avuto un precedente contratto di manutenzione e riparazione- sottolinea Sbardella- e questo rende possibile attivare rapidamente anche una nuova copertura post vendita, prolungando il contratto di manutenzione e riparazione fino otto anni complessivi”. |
LA FABBRICA DELL’ USATO Ma l’ elemento distintivo non è tanto nella provenienza dei veicoli quanto nella loro gestione. La cosiddetta“ fabbrica dell’ usato” prende forma a partire dal momento del rientro: ogni mezzo viene sottoposto a una perizia iniziale da parte di operatori terzi; segue un controllo tecnico approfondito nei centri autorizzati e, se necessario, un intervento di ricondizionamento. Tutto avviene secondo procedure codificate, con l’ utilizzo di sistemi diagnostici e accesso completo alla cronologia del veicolo, con strumenti che“ ci permettono di sapere in tempo reale cosa è stato fatto, dove e quando”. Il processo è ovviamente articola- |
to, perché l’ obiettivo non è solamente estetico.“ Non è questione di lucidarli- sottolinea- ma di renderli realmente pronti a un nuovo ciclo di utilizzo”. E tutto questo vale per ogni canale di rientro?“ Esattamente: leasing interrotti, acquisti inter company e permute. Nessun veicolo viene inserito a catalogo senza un passaggio tecnico e qualitativo. È una garanzia per noi, ma soprattutto per chi acquista: sapere cosa c’ è dietro un mezzo fa tutta la differenza”.
IL CLIENTE TIPO Ma a chi si rivolge l’ usato DAF?“ Esiste un profilo abbastanza preciso- spiega Sbardella- ed è un cliente che cerca convenienza, ma non vuole rinunciare alla qualità”. Nella maggior parte dei casi si tratta di flotte medio-piccole, spesso con un mix di veicoli nuovi e usati.“ Stanno molto attente ai costi- precisa- ma vogliono strumenti di gestione simili a quelli dei veicoli nuovi”. Anche il padroncino è un cliente importante: ha esigenze pratiche, guarda al prezzo ma apprezza la possibilità di avere un mezzo pronto all’ u- so, con assistenza garantita e magari già allestito.“ Spesso ci dicono che il
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IL RUOLO DELLA RETE E IL CONTRIBUTO ALLA SOSTENIBILITÀ La rete dei concessionari svolge un ruolo determinante in tutto questo. Ospita fisicamente i veicoli, li prepara per la vendita e si occupa della comunicazione commerciale.“ Ci appoggiamo completamente alla nostra rete- conferma Sbardella- I concessionari ci danno supporto operativo, logistico e commerciale. Non solo ospitano i veicoli, ma si occupano del ricondizionamento e della vendita”. Il centro di Piacenza in particolare, aperto in collaborazione con Ovip che ha investito a fianco alla sua concessionaria in una struttura totalmente dedicata alla commercializzazione dell’ usato, rappresenta un esempio di questa strategia: un polo dedicato che lavora come punto di raccolta e rielaborazione per l’ area Nord del Paese.“ È un progetto che ha già dimostrato la sua efficacia- sottolinea- e che intendiamo replicare anche in altre aree geografiche”. Nel raccontare l’ organizzazione dell’ usato, Sbardella tocca anche un punto spesso trascurato: quello della sostenibilità.“ Guardando i nostri dati ci accorgiamo che il processo si accompagna ad una lunga serie di risvolti positivi anche dal punto di vista dell’ economia circolare”. Perché il processo di gestione dell’ usato, se strutturato a dovere, assume anche una valenza ambientale concreta. |
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