PARTS TRUCK Luglio/Agosto 2025 | Page 38

TECNOLOGIA
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confrontato con ciò che è ottimale, accettabile o inaccettabile. Ogni KPI deve avere un comparatore o un benchmark di settore che conferisce una qualità oggettiva al comparatore stesso. I KPI forniscono evidenza del grado in cui un target viene raggiunto in un periodo di tempo specificato: l’ evidenza emergerà“ contando” e“ confrontando” correttamente. L’ evidenza dovrebbe essere chiara e avere un significato specifico ed univoco per tutti gli stakeholder coinvolti nell’ osservazione e misurazione. Spesso, però, dove pensiamo di avere un buon set di indicatori di prestazione in realtà abbiamo un miscuglio di compiti, obiettivi e progetti con alcune metriche descritte male. Un KPI ha significato solo se contribuisce al raggiungimento di un obiettivo. Tutto è vincolato al tempo; i progressi verso la meta e una strategia devono essere misurati in un periodo di tempo ben delineato. Quando una strategia è stata definita, uno dei compiti più problematici che un’ organizzazione deve affrontare è lo sviluppo di obiettivi significativi e dei loro indicatori di prestazione associati. Questo compito deve essere strutturato: senza una buona metodologia per creare obiettivi e KPI, una strategia non sarà mai implementata con successo. Oltre alla funzione di controllo, gli indicatori di prestazione svolgono anche un’ altra funzione:
• sviluppo e guida, dato che presentano una solida base per la formulazione e l’ implementazione della strategia aziendale;
• motivazione, poiché inducono il management a raggiungere gli obiettivi e motivano tutti gli stakeholder a realizzare tali obiettivi e a un livello ancora più alto.
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KPI IN OFFICINA Uno degli approcci più efficaci nella definizione dei KPI aziendali è quello di suddividere l’ intera attività in sezioni, ciascuna delle quali rappresenta diversi comparti dell’ organizzazione. Prendiamo, ad esempio, un’ officina di veicoli pesanti che, per quanto specializzata, è a tutti gli effetti un’ azienda e come tale richiede una gestione che vada ben oltre la semplice esecuzione delle lavorazioni. Innanzitutto, occorre definire e standardizzare le procedure operative che verranno osservate in azienda e gli obiettivi che si vogliono perseguire per poi individuare le macroaree( accoglienza, lavorazione, amministrazione e magazzino) di cui si vogliono monitorare i KPI che permettono di:
• valutare l’ efficienza: misurare quanto bene l’ officina utilizza le proprie risorse( tempo, manodopera, attrezzature) per svolgere il lavoro;
• monitorare la qualità: tenere traccia del numero di rilavorazioni, dei reclami dei clienti e di altri indicatori che riflettono la qualità del servizio offerto;
• controllare i costi: analizzare le spese per manodopera, ricambi, materiali e altre voci per identificare aree di miglioramento e ridurre gli sprechi;
• misurare la redditività: calcolare il margine di profitto per intervento, per cliente e per periodo per valutare la salute economica dell’ officina;
• prendere decisioni informate: basare le scelte gestionali su dati concreti anziché su intuizioni o impressioni.
Uno tra i più importanti indicatori sulle prestazioni di officina è l’ efficienza tecnica, che misura la relazione tra il numero di ore che sono state vendute e il numero di ore che i tecnici hanno lavorato. Quando non si raggiungono buoni risultati nell’ ET occorre analizzare in modo approfondito la situazione e ricercarne le motivazioni, così da apportare le dovute contromisure, valutando il livello di competenza dei tecnici, le condizioni delle attrezzature e degli strumenti così da aumentare e migliorare l’ efficienza. Ad esempio, adottare un buon avvitatore consente di allentare o serrare i bulloni dei cerchi in modo rapido, riducendo l’ affaticamento e aumentando la precisione ed il numero di veicoli gestiti. Un altro indicatore è il rapporto di produttività, che misura il rapporto tra il personale produttivo e il personale non produttivo. Tipicamente, tra il personale non produttivo vengono annoverati il responsabile
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