PARTS Ottobre 2024 | Page 96

Management

ne di autovetture elettriche di massa sul nostro territorio . A conti fatti , da un lato il restringimento del mercato e dall ’ altro la delocalizzazione della produzione delle elettriche ridurranno così il perimetro a meno di 12 milioni e mezzo di vetture , con un impatto devastante sulla capacità
I NUMERI DELL ’ INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA EUROPEA
• 12,9 milioni di europei lavorano nel settore automobilistico
• L ’ 8,3 % degli occupati nel settore manifatturiero europeo
• 392,2 mld di euro di gettito fiscale
• surplus commerciale di 101,9 miliardi di euro per l ’ UE
• oltre il 7 % del PIL dell ’ UE è generato dall ’ industria automobilistica
• 59,1 miliardi di euro di spesa annua in ricerca e sviluppo ( 31 % del totale dell ’ UE )
Dati ACEA
L ’ album RAM , da cui è tratta “ Too many people ”
“ That was your first mistake You took your lucky break And broke it in two Now what can be done for you ? You broke it in two ”
Da : Too many people , Paul McCartney , 1971
produttiva europea installata che conta oggi intorno ai 17 milioni di vetture e che corrisponde indicativamente ad un 30 % del totale . Le conseguenze sono subito immaginabili : saranno decine gli impianti da dismettere , con migliaia di lavoratori di tutte le categorie che perderanno il posto di lavoro e dei quali gli Stati dovranno farsi carico socio-economico . L ’ imposizione dell ’ auto elettrica ha rotto gli equilibri di un business che produceva un enorme reddito per milioni di individui e che non sarà affatto facile e scontato sostituire .
Il destino dei componentisti
La riduzione della capacità produttiva delle Case auto non potrà altro che riflettersi sui componentisti , che per sintesi dividiamo in 4 categorie fondamentali :
• coloro che si sono internazionalizzati : soprattutto chi avrà investito in Nord America usufruirà di una sponda importante in un continente a forte propensione protezionista in cui le auto elettriche non avranno quote di mercato dominanti ;
• coloro che hanno sviluppato una forte componente di aftermarket : il mercato del ricambio indipendente è in continua e costante crescita ;
• coloro che hanno sviluppato forti competenze innovative o uniche nel panorama automotive : avranno un forte valore aggiunto in un mercato comunque in crescita ;
• coloro che non hanno agito in nessuna di queste direzioni : sono destinati a scomparire molto rapidamente .
La Cina rimane un grosso pericolo per gli investitori sia sul mercato interno , poiché rappresenta una grossa incognita politicoeconomica , sia per il mercato di esportazione per via della forte probabilità che l ’ Occidente imponga dazi crescenti o barriere all ’ entrata sempre più alte . Rimane comunque il fatto che il volume necessario per la sostenibilità del business industriale sarà sempre più scarso , creando difficoltà di scala a tutti i componentisti indistintamente . Al di là dei tentativi di Mario Draghi di dare una ricetta per ridare competitività all ’ Europa bisogna prendere atto che questa non è una crisi congiunturale come le tante altre che hanno fatto selezione nel settore ma una crisi indotta dalla politica che per anni , e non solo con il Green Deal , ha marciato contro il sistema automobilistico creando un clima antindustriale che ha posto le basi al caos che ci apprestiamo ad affrontare . Le capacità produttive nel settore automotive , a meno di casi specifici , vanno ridotte al più presto per non creare “ vuoti d ’ aria ” che spingono i costi aziendali alle stelle e inceneriscono il ritorno sugli investimenti . Inutile ripetere ciò che in tanti in mancanza di altri argomenti continuano a sottolineare , e cioè che l ’ innovazione e la conseguente spinta del valore aggiunto sono fondamentali perché sono cose scontate . Ciò che ora è prioritario è cominciare a dire come bisogna fare le cose perché è qui che si rivela la vera managerialità , che sta proprio nell ’ indicare qual è la strada necessaria per ricostruire il settore . ■
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