PARTS Ottobre 2024 | Page 95

Management
Una crisi strutturale , non congiunturale
Il crollo delle azioni di fine settembre di Stellantis che porta le perdite di valore di Borsa dell ’ azienda fino a trenta miliardi di euro in sei mesi ( da 27 a 12 euro ), sono un atto molto significativo della grave situazione in cui versa il settore . Non è certo l ’ unica Casa auto europea a subire questa umiliazione : Volkswagen per esempio non solo ha subito in un arco temporale più lungo perdite persino più ampie del proprio valore azionario , ma prevede di chiudere tre stabilimenti con una perdita di posti di lavoro che si stimano dalle quindicimila alle trentamila unità . I profit warning delle Case auto oramai sono divenuti annunci quotidiani che racchiudono un significato preciso e univoco : i manager non sono stati in grado di valutare la situazione ( hanno in sintesi sbagliato i budget ) e con l ’ avvicinarsi della chiusura di fine d ’ anno non possono più nascondere agli azionisti e alle autorità di Borsa la realtà dei fatti . Eppure il quadro indotto dal legislatore , riduzione delle emissioni del 19 % dal primo gennaio 2025 e loro successivo azzeramento nel 2035 , era chiarissimo . È molto probabile che nell ’ immotivato entusiasmo pseudo ambientalista in cui si sono persi il senso della ragione e della realtà , i manager del settore abbiano sottovalutato la volontà del mercato e abbiano in sostanza scommesso che le vendite delle auto elettriche nel 2025 avrebbero superato il 25 % sul totale bilanciando le emissioni del restante 75 %, cosa che nei fatti non è avvenuta . Le vendite delle BEV sono infatti in arretramento costante anno su anno del 10 %, con una penetrazione sul totale venduto europeo del 12,5 %. Dalla politica ci si possono aspettare posizioni ideologiche e incompetenza , dai manager tra l ’ altro molto lautamente retribuiti , no . Se il legislatore non si affretterà a cambiare i target di emissioni e in una più grande riforma il divieto di immatricolare auto endotermiche nel 2035 , la situazione precipiterà fino ad estinguere un settore portante dell ’ economia europea che genera il 7 % del PIL comunitario con un gettito fiscale di quasi 400 miliardi di euro annui . Le multe per le Case auto che non rispettano dal prossimo 1 ° gennaio il target di emissioni saranno salatissime e cumulativamente raggiungeranno l ’ insostenibile quota di 15 miliardi di euro .
Più numeri , meno suggestioni
Per comprendere appieno la situazione bisogna fare due calcoli che cerchino di prevedere la situazione che comunque nel migliore dei casi si verrà a creare . Pare assodato che i volumi di vendite di vetture ante Covid non siano più raggiungibili . Credo che si debba calcolare prudentemente per i prossimi anni in tutta Europa un calo di 2,5 milioni di vetture rispetto al picco del 2019 . Più complesso è il discorso riguardante l ’ auto elettrica . Chi mi segue da tempo conosce il mio parere sulla scarsa se non nulla possibilità che le auto elettriche possano essere costruite massivamente sul continente europeo per i tanti fattori sistemici che ho già avuto modo di
spiegare più volte su questa rivista . Non vi è alcun dubbio che tendenzialmente nel prossimo quinquennio le vendite di BEV possano raggiungere il 20 % del totale venduto , delle quali probabilmente il 75 % apparterrà alla fascia più economica e quindi inevitabilmente saranno Made in China . La produzione di batterie non è economicamente sostenibile in Occidente ( soprattutto in Europa , come da Tabella qui sopra ) e ciò porrà un fortissimo limite alla produzio-
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