Mercato
La bassa diffusione dei veicoli elettrici nel mercato italiano rispetto agli altri Major Markets dipende soprattutto dal ritardo nell ’ attivazione dei sistemi incentivanti
da gennaio ), ma anche dalla Francia ( BEV 17,3 % e PHEV 8,4 %), dal Regno Unito ( BEV 20,1 % e PHEV 7,7 %) e dalla Spagna ( BEV 6,4 % e PHEV 6,0 %). Nel totale del mercato europeo ad agosto le BEV sono a quota 21,7 % (+ 8,7 punti ), le PHEV al 7,5 % ( -0,8 punti ). Lo stesso quadro anche nei primi otto mesi , dove l ’ Italia figura ultima con una quota di BEV al 3,9 % e PHEV 4,6 %, mentre in Germania le BEV sono al 18,6 % e le PHEV al 5,6 %, in Francia le BEV al 15,4 % e le PHEV all ’ 8,9 %, nel Regno Unito le BEV al 16,4 % e le PHEV al 6,8 %, in Spagna le BEV al 4,8 % e le PHEV al 6,3 %. Nel totale del mercato europeo le BEV coprono il 15,1 % di share (+ 3,5 punti ) e le PHEV il 7,4 % ( -0,9 punti ).
Il commento
L ’ Italia occupa di Unrae il quarto posto per
Su questo fronte Andrea Cardinali , Diretto- numero di immatricolazioni sia ad agosto
re Generale dell ’ Unrae ,
2023 sia negli otto indica però come “ inappropriato ogni parallelo mesi con l ’ evoluzione dei sistemi incentivanti in corso , laddove il mercato ha ormai iniziato a camminare sulle proprie gambe . Infatti , la bassa diffusione dei veicoli elettrici nel mercato italiano rispetto agli altri Major Markets , oltre che dalle insufficienti infrastrutture di ricarica , dipende proprio dal ritardo nell ’ attivazione dei sistemi incentivanti . Questi sono in vigore da 7 anni in Germania , 12 nel Regno Unito , 13 in Spagna , 14 in Francia . In Italia invece gli incentivi , lanciati nel 2019 quando praticamente non ebbero nemmeno il tempo di iniziare a funzionare , hanno dispiegato il loro pieno effetto solo nel biennio 2020-21 per poi essere affossati già a partire dal 2022 con modifiche che ne hanno sterilizzato l ’ effetto ”. In conclusione , sottolinea Cardinali : “ Come confermato costantemente dal trend asfittico delle immatricolazioni di ECV , e in previsione di un avanzo di quasi 600 milioni cumulato tra 2022 e 2023 a causa delle ben note storture , è sempre più urgente rivedere l ’ impianto degli incentivi all ’ acquisto di vetture a zero e basse emissioni , senza dimenticare la revisione della fiscalità sull ’ auto aziendale ”. Le stime dell ’ Unrae indicano in circa 26 anni il ciclo di sostituzione del parco auto circolante , composto per 1 / 4 da vetture ante Euro 4 con più di 17 anni di anzianità : una condizione assai critica , che rende molto lunga la strada della decarbonizzazione e della messa in sicurezza . “ Quanto alle infrastrutture di ricarica - ricorda Cardinali - la situazione al 30 giugno vede l ’ Italia al 15 ° posto nella graduatoria dei 31 Paesi europei per capillarità della rete pubblica , molto lontana dai Paesi leader ma anche da alcuni grandi mercati . Peraltro , dei 36.389 punti di ricarica censiti oltre il 15 % è stato installato nei primi 6 mesi del 2023 , quindi non ha potuto in-
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