PARTS Giugno 2025 | Page 74

Management travolta dalla concorrenza sleale di Pechino. Ci sarà un gran da fare nelle Case automobilistiche nel trovare una nuova declinazione per ogni mercato e chi lo farà per primo e più sapientemente come sempre sarà quello vincente.

Grafico 2( Fonte: Corriere della Sera)
quindi seguire lo stesso percorso dettato dai propri clienti creando sostanzialmente un’ uniformità tecnologica molto accentuata anche installando i propri impianti in prossimità di quelli dei loro compratori. Tuttavia, oggi si stanno palesando tutte quelle differenze di gusti che sono dettati proprio dalle differenze culturali dei vari mercati. In America visto il basso costo della benzina si prediligono auto di grossa cilindrata e molto ingombranti considerata anche la grande disponibilità di spazio. Al contrario in Europa si scelgono auto medie ibride che limitano i consumi come in Giappone, del resto, mentre in Cina anche se spontaneamente dominano le auto elettriche a basso costo ma superaccessoriate con dispositivi digitali ed elettronici che peraltro se di costruzione cinese sono vietati negli Stati Uniti. In India si costruiscono anche veicoli più alti per permettere a chi usa il turbante uno spazio più adeguato. Come si vede i fattori oggettivi, culturali e legati alle tradizioni locali stanno facendo fare al mercato automobilistico una svolta nella direzione opposta a quella che sembrava pochi anni fa una omogeneizzazione globalista oramai irreversibile. Il risultato è che i cinesi sembra abbiano smesso di comprare marchi occidentali, gli americani quelli Made in China mentre l’ Europa dovrà presto muoversi nel modificare profondamente il Green Deal se non vuole essere
Quindi quale futuro?
È difficile prevedere quale sarà la tendenza fondamentale del mercato globale. I tanti e gravi errori di valutazione commessi da più di un economista( dal mondo è diventato piatto al liberismo a tutti i costi) fanno propendere per un’ analisi prudente degli scenari che ci attendono nei prossimi vent’ anni. Certamente abbiamo avuto la prova che gli squilibri commerciali( ben rappresentati dai Grafici 1-2) e il considerare gli esseri umani come clienti da manipolare non hanno funzionato, tanto che il mondialismo gestito dall’ alto da personaggi con una visione priva di uno storicismo prospettico e soprattutto privi di scrupoli ha fallito. Due guerre stanno attraversando l’ area mediterranea che si protende fino al Mar Nero, mentre una gigantesca massa umana preme ai confini del mondo occidentale alla ricerca di ciò che probabilmente non potrà mai trovare. Il vero tema di tutto questo grande scenario divenuto caos è che Occidente e Oriente vorrebbero giocare la stessa partita con regole diverse: l’ Occidente dando per scontato l’ uso del fair play da parte di tutti, l’ Asia seguendo il principio del no rules anyway facendo apparire immediatamente chiaro ad ognuno che nel medio termine un tentativo mondialista fondato su queste basi non potrà mai funzionare. Gli statisti si concentrano mediaticamente sul tema dazi che sono la conseguenza e non la causa dello squilibrio del commercio internazionale, mentre farebbero bene ad affrettarsi a rivedere le loro priorità senza ideologismi che alla fine temo non sono altro che l’ espressione più subdola di interessi inconfessabili più grandi di loro. ■
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