Mercato
Il mercato globale dell ’ automobile si prepara a un triennio con volumi stagnanti dopo la ripresa del 2023 guidata dalla Cina
Dario Duse , EMEA coleader dell ’ Automotive & Industrial team e Country Leader Italia di AlixPartners al centro tra Paolo Pucino , partner dell ’ Automotive & Industrial team di AlixPartners e Fabrizio Mercurio , Director Automotive di AlixPartners
oblemi e prospettive
Automotive guidato da Anfia con il coordinamento del MIMIT che ha visto la partecipazione di istituzioni centrali e regionali , costruttori e componentisti per delineare aree di lavoro congiunte per la crescita competitiva del settore in un orizzonte di piano pluriennale .
La Cina , primo mercato dell ’ auto 2024
Se il mercato globale dell ’ auto si appresta nel 2024 a recuperare i volumi pre- Covid (+ 3 % e 89 milioni di veicoli attesi nel 2024 ) il mix geografico è però sempre più spostato sulla Cina , primo mercato in volume ( 23 milioni di veicoli nel 2023 , + 6 % rispetto al 2022 ) e primo esportatore al mondo di veicoli . Ma la domanda , fino al 2027 , è prevista sostanzialmente stagnante con crescita bassa a singola cifra per tutti i mercati principali (+ 1 % annuo in Europa ; 2 % in America e 3 % in Cina tra 2024 e 2027 ). “ Dopo il triennio 2020-2023 guidato da varie disruptions che hanno portato l ’ industria verso una condizione di sottocapacità produttiva , l ’ automotive è pienamente ritornato a una situazione di sovracapacità produttiva . Le cause ? L ’ indebolimento della domanda , il contesto geopolitico ed economico e soprattutto la crescita nettamente inferiore , rispetto alle attese , della domanda di vetture elettriche sulle quali si è scatenata una guerra sui prezzi nel mondo , soprattutto in Cina , a partire dai due leader BYD e Tesla ”, ha affermato Duse , spiegando che “ tutti i grandi costruttori hanno una gamma elettrificata disponibile , ed è previsto che ulteriori 616 miliardi di dollari saranno investiti entro il 2027 , ma al contempo l ’ industria ha assunto un atteggiamento attendista in ragione di una domanda di BEV debole , ancora legata agli incentivi , e una prospettiva incerta sulla effettiva tenuta della regolamentazione che impone lo stop ai motori termici dal 2035 ( Fit for 55 ). Infine , la sostenibilità ambientale
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