delle procedure automatizzate in fabbrica o in un call center . Un totale cambio di paradigma : i processi diventano in un certo senso “ schiavi ” dei dati . A livello organizzativo , bisogna contare su una selezione di ottimi manager con skills orientate verso la sensibilità digitale , senza accentramento di funzioni e anzi favorendo l ’ interazione tra le varie divisioni , oltre a quella prettamente IT , abilitando più persone a fare ricorso all ’ AI senza escludere proposte creative provenienti dai quadri inferiori . Cultura e persone sono temi dominanti , secondo l ’ attuale esperienza di Moioli : “ Tutte le aziende che stanno adottando questa tecnologia in modo efficace sono caratterizzate da una grande attenzione all ’ apprendimento , alla sperimentazione , che accettano di ‘ fallire ’ se si sta imparando rapidamente da quel fallimento ”. Al
bando , dunque , la classica organizzazione militaresca piramidale : si lavora sempre più in modo distribuito e dinamico , permettendo a tutte le persone di prendere decisioni e utilizzare i dati . Se si parla di competenze , quelle che potrebbero rimanere appannaggio degli esseri umani sono sempre meno in prospettiva . Forse la creatività , ma va detto che ormai l ’ AI comincia a capire anche i meccanismi di causa-effetto e si conferma eccezionale nel trovare correlazioni , oltre a dare i primi segnali di empatia nelle risposte . Non è un caso che gli sceneggiatori di Hollywood sono scesi in sciopero perché ormai quasi del tutto sostituiti dall ’ algoritmo . Di sicuro , per ora , ci rimane la parte dell ’ agire , a partire dall ’ iniziativa imprenditoriale e dalla capacità di coordinare e ottimizzare tutte le informazioni fornite dall ’ AI , che sarà il compito principale del manager del futuro . Il tempo sarà un altro fattore decisivo nel cambiamento delle competenze perché tutto avverrà molto più rapidamente rispetto all ’ introduzione dell ’ energia elettrica : parecchi lavori scompariranno del tutto in pochissimi anni , incluso lo stesso sviluppo dei software e dell ’ Intelligenza Artificiale che verrà automatizzato . Non si pensi , comunque , che le competenze richieste vedano troppo
avvantaggiati i giovani , ha concluso Moioli : “ Si è visto che i bravi manager sono molto efficaci nell ’ usare questa tecnologia sfruttando la capacità di delegare , indicare obiettivi precisi , lavorare contemporaneamente con persone e algoritmi , monitorare le attività e soprattutto porre le domande giuste . La sfida futura non sarà tra chi usa o non usa l ’ AI semplicemente perché questi ultimi spariranno dal mondo del lavoro se non impiegati in mansioni manuali , ma tra chi la usa al meglio e chi peggio o non sufficientemente ”. ■
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