B-SIDE
Bergamo resta la storia del volley, nonostante altre
società abbiano fatto bene e vinto. Quando mi è
arrivata la proposta di ingaggio, sono rimasta senza
parole, perché, proprio per il suo prestigio e per la
sua fama di serietà, Bergamo resta un luogo ambito
per tutte le pallavoliste, non solo italiane. Non
potevo rinunciare a questa occasione, dopo averla
desiderata per tanto tempo, nonostante abbia amato
tutte le altre maglie indossate. Sono sempre stata
avversaria di questa squadra, per me ha sempre
rappresentato il top e ho sempre voluto farne parte...
finalmente ce l’ho fatta”.
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Sulla sua maglia, il numero 7: uno dei
numeri che rappresentano la storia della Foppa,
indossato, tanto per dire un nome, anche dalla
regista Zukova, in tempi abbastanza recenti. Un
numero simbolico, significativo del fatto che Paola
sposa insieme una storia e un progetto, in questo
presente, senza il rimpianto di non essere passata
prima da qui. “ Le cose arrivano sempre con un
perché, e quest’anno potrebbe essere davvero l’anno
della mia definitiva maturità e del riscatto: vengo
da un lungo periodo in cui le mie prestazioni sono
sempre state condizionate da infortuni lunghi,
ho sempre dovuto rincorrere altro e nonostante
abbia avuto occasioni di giocare anche in contesti
importanti, non mi sono di certo espressa come
vorrei. Penso a Bergamo non come ad un approdo,
ma come ad un trampolino di lancio. È vero, agli
occhi di molte mie compagne sarò una veterana,
ma condivido il loro stesso spirito e la volontà di
mostrare il proprio valore a servizio della squadra,
per raggiungere insieme obiettivi importanti. Il
numero 7 mi è stato proposto dalla società, io ho
accettato volentieri consapevole del suo valore”.
La squadra: Paola la conosce ancora sulla
carta, perché mancano all’appello alcune giocatrici