o Zero
si fa con il livello di gioco visto ai Mondiali, la strada è decisamente lunga: chi non pensa ogni tanto con nostalgia alla strepitosa e intensa prova delle azzurre contro gli USA, o al gioco
espresso dalle stesse americane contro la Russia o la Cina?
Tuttavia, dopo alcuni anni di discesa libera possiamo forse registrare una crescita di livello, dovuta alla maturità agonistica raggiunta da alcuni talenti (Diouf, Chirichella, Signorile),
all’arrivo o al ritorno di tante campionesse italiane e straniere
(Glass, Hill, Havelkova, Oszoy, e non solo), e alla presenza di
alcune evegreen ancora in grado di fare la differenza (Cardullo,
Turlea, e ci metterei anche Aguero, seppur in un nuovo ruolo).
Il nostro campionato è ancora amato e scelto, perché la qualità
del lavoro nel volley italiano non è svanita.
Quello che è chiesto a tutti, è appunto un’amorevole pazienza nell’accompagnare, ognuno a suo modo - con applausi, cori,
immagini, racconti - un auspicabile anno zero de #losportcheamiamo.
Martina Ricca
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