L’Editoriale
La Vera D
Maggio 2014, un mese memorabile per la pallavolo femminile
italiana: un film di luci ed ombre, che se può sembrare una commedia risolta in un lieto fine, lascia negli spettatori un senso di incertezza pari a quello di un thriller.
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Questa la sensazione che ci ha lasciato l’ #affarepiacenza, ovvero la paventata non iscrizione al campionato della squadra
campione d’Italia, risolta con un dietro-front da parte dei vertici
societari che subito hanno ripreso a lanciarsi sul mercato, nel tentativo di recuperare il terreno perduto. Abbiamo voluto ascoltare
due voci a riguardo: quella del capitano Manuela Leggeri, e quella
della tifoseria organizzata dei Pink Wolf. Entrambe ci sono sembrate sincere ed ammirevoli per la dedizione con la quale, ciascuna a suo modo, ha saputo reagire e tener fede ad un progetto che
sembrava essere stato spazzato via con un colpo di spugna dalla
mano che l’aveva creato.
Eppure, resta una punta di amaro nel retrogusto di questa vicenda, senza entrare nel merito delle motivazioni che l’hanno causata, dato che non le conosciamo al di là di quanto riportato dalla
stampa: non era veramente possibile gestire diversamente questa
vicenda? Ed è davvero stato indifferente il modo in cui è stata gestita? Non lo è stato, di fatto: nella partenza di Sansonna e Ferretti da una società nella quale, credo, sarebbero rimaste volentieri,