Pallavoliamo LuglioAgosto 2015 | страница 30

B-SIDE 30 le spalle al muro, avendo nei miei confronti insieme pretese e comprensione. Da qui è partita la voglia di ripagarle, di superare le difficoltà a livello culturale, e alla fine posso dire di aver vissuto due esperienze bellissime, presenti di certo nel mio sogno di bambina, vissuta forse un po’ tardi rispetto a quanto mi aspettassi, ma anche nel momento giusto, in quello cioè in cui ero davvero pronta per farlo. Questo non significa che non abbia fatto fatica: per via della lingua mi mancava soprattutto l’immediatezza della comunicazione, per cui posso dire che il ruolo di straniera è molto diversa da quello di leader, anche se a volte possono coincidere e anche se entrambi costituiscono in un certo senso il perno di una squadra. A Vicenza mi sono sentita un punto di riferimento: mi hanno fatto sentire tante responsabilità e questo mi ha motivato a tal punto che credo che i numeri rispecchino una stagione vissuta intensamente su tutti i fronti”. Una leadership che non è stata vissuta in solitudine, quella di Elisa a Vicenza, ma che si è fusa con un grande lavoro motivazionale nel quale tutta la squadra è stato coinvolto fino a partecipare attivamente e creativamente alla costruzione del gruppo: “Avevamo uno slogan, creato dai tifosi e che abbiamo fatto nostro, We hAve 1 dream. Ci ha accompagnato durante tutta la stagione ed è diventato importante soprattutto durante i play off. Attorno a questo slogan ci siamo ritrovate, ma non è stata l’unica consuetudine che