Pallavoliamo Dicembre 2014 | Page 98

FENOMENI legato emotivamente a due medaglie: quella del terzo mondiale vinto nel 1998, e quella dello scudetto vinto con Roma nel 2000. Sai, in nazionale ho avuto un percorso un po’ travagliato in campo. Con Velasco ero il terzo schiacciatore perché davanti a me c’erano Luca Cantagalli ed Andrea Zorzi. Quando è arrivato in panchina Bebeto, ho capito che avrei giocato. Avevo 32 anni e ho vissuto il terzo mondiale, vinto nel 1998, da titolare e da protagonista. Lo scudetto vinto con Roma nel 2000 invece è stata una mia sfida personale, perché quell’anno mi sono rimesso in gioco, dopo un infortunio. Mi vengono i brividi se ripenso ai 10000 spettatori presenti all’EUR». 98 Passaggio importante nella carriera di Marco sono stati gli anni trascorsi a Modena dove «saltavo centimetri in più perché mi aiutava il tifo che c’era, e che c’è tutt’ora, a Modena. Quelli, tra il 1994 e il 1998, sono stati anni dove ero in piena forma fisica, e sapevo che sarei potuto arrivare ad alti livelli. Poi è subentrata un’operazione al gomito, necessaria perché non riuscivo più a muovere il braccio, e ho temuto per la mia carriera. Mi feci operare in Italia e, nell’estate del 1998, vinsi il terzo mondiale, prima di andare a Roma». Lo schiacciatore toscano ha smesso di giocare nel 2005, all’età di 38 anni. «Ho concluso la mia attività da atleta a Macerata, e l’unico rammarico che ho è non aver vinto lo scudetto con la squadra marchigiana, dopo i 3 conquistati a Parma, 2 a Modena e 1 a Roma. Però ho vinto la Champions League, dove fui premiato come