Pallavoliamo Dicembre 2014 | Page 26

B-SIDE avuto e di aver colto questa occasione”. Un ritorno emozionante, ma anche “utile”: “Vi sembrerà strano detto da una persona adulta, ma dopo tanti anni tornare a casa e avere l’aiuto della mamma nelle piccole cose non è affatto male, fa molta differenza!”. 26 Eccolo, il senso pratico e la semplicità di chi potrebbe già sentirsi una bandiera della propria squadra, per ovvie ragioni, e invece non spera altro che “scrivere qualche bella pagina nella storia di questa società”. Anche perché il luogo dei primi passi non può che accentuare un atteggiamento di completa disponibilità e impegno nel percorso che la squadra di cui si veste la maglia vuole raggiungere. “A 12 anni non sapevo nemmeno fare un palleggio... il mio amore per la pallavolo è decisamente tardivo, e lo devo ad un supplente del mio prof. di Educazione Fisica delle scuole medie: vedendomi alta e sufficientemente coordinata mi ha esortato a provare a giocare nella società in cui lui allenava, Vicenza. Ho accettato e mi sono ritrovata ad amare un ambiente che mi offriva una piacevole distrazione dagli impegno di tutti i giorni, un passa tempo da condividere con persone positive di certo, se non avessi incontrato il volley, non sarei andata in cerca di altro, non ero una ragazza sportiva a tutti i costi!”. La pallavolo invece ha cercato Marilyn, e ha messo sul suo cammino uno dei più bravi allenatori che i settori giovanili italiani abbiano avuto negli ultimi decenni. Come Monica De Gennaro, come Valentina Tirozzi, giusto per fare