L’INTRUSA
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accarezzare dall’aria, è versatile ed è a
contatto con l’ambiente circostante. Per
questo amo le melodie dolci che però
hanno accenti che permettono al corpo
di fermarsi di colpo prima di riprendere
a muoversi. Quando è possibile - e molto
dipende anche dallo stato d’animo non
solo mio, ma anche di chi ho in sala - creo
le coreografie sul momento e trovo che,
quando i passi arrivano come un fiume in
piena, è li che arrivano i balletti migliori,
mentre quando le preparo prima spesso
rimangono anonime, seppur belle. A volte
mi capita di ballare con le ragazze sul
palco, ma mi rendo conto che, col passare
degli anni, riesco a lasciarmi andare di
meno, perché sento delle responsabilità
addosso e ho il pensiero rivolto a loro.
Sono invece più tranquilla quando le
vedo ballare da fuori e la cosa più bella è
quando una mia coreografia è eseguita al
meglio seguendo il mio stile, perché mi fa
sentire come proiettata sul palco. Ballare
è bellissimo, credetemi, ma il lavoro
dell’insegnamento della danza è molto
complesso”.
“Io sono Francesca, l’ultima arrivata
in casa Artedanza, e sono l’insegnate
di danza classica. Sin da piccola ero
affascinata dai balletti classici ma ero
molto timida, e non volevo prendere