2.3
Sud-Est dell’Africa
Partendo da una base di povertà estrema, le frequenti calamità naturali,
l’instabilità politica e la situazione economica incerta rendono particolarmente
vulnerabili le popolazioni dell’area Sud dell’Africa alle alterazioni delle
condizioni normali di vita come malnutrizione, abusi ed epidemie.
La separazione preparata da tempo tra Repubblica del Sudan e il South
Sudan ha creato oltre 300.000 sfollati e il rientro problematico nella parte Sud
di oltre 350.000 persone, ponendo una seria sfida alle associazioni non
governative di aiuto, a causa della distruzione pressoché totale delle
infrastrutture e l’assenza di qualsiasi tipo di servizio alla persona.
A metà del 2011, una pesante carestia nel Corno d’Africa ha coinvolto oltre
13 milioni di pe rsone, dei quali il 36% bambini al di sotto dei 5 anni di vita.,
uccidendo più di 10.000 bambini solo in Somalia, mentre altri 750.000 sono
stati dichiarati a rischio di morte per stenti nell’ottobre del 2011. Tra il luglio e
l’ottobre dello stesso anno, oltre 100.000 bambini sono stati curati per
malnutrizione grave tra l’Etiopia, il Kenya e la Somalia.
Le previsioni per il 2012 al contrario prevedono elevato rischio di alluvioni e
cicloni, in particolare nella zona del letto del fiume Zambesi.
Il Burundi affronta una scarsità di approvvigionamenti di cibo insieme a
un’epidemia di colera e morbillo. Inoltre oltre il 34% dei portatori di HIV risiede
nelle 10 nazioni del Sud dell’Africa, con un rapporto di 8 a 1 tra donne e
uomini, rendendo la diffusione del virus ai nuovi nati molto probabile9.
9 (ICRC, 2011; UNICEF, 2011; UNHCR, 2012
2.2
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Tempesta di sabbia in un campo profughi Somalo.