prefabbricazione
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1.19 Burst*008 | Jeremy Edmiston, Douglas Gauthier |2008
Anche in questo progetto gli architetti non disegnano la Forma ma le forme
possibili delle architetture figlie dello stesso sistema. Lo sfruttamento dei
sistemi informatici è spinto al massimo: partendo dai dati climatici del luogo
(temperature, angoli solari, venti prevalenti) e dal numero di locali scelti dal
cliente, un complesso di variabili da loro ideato crea una complesso spazio
architettonico, ne determina la struttura, la scompone in parti e la ottimizza
per la produzione, così come l’involucro.
Il tutto sfruttando appieno le potenzialità della tecnologia odierna: la
progettazione è nel codice generativo e non nel disegno, che viene poi
modificato tramite un passaggio manuale per determinare la disposizione
interna, reinviato a un altro codice che disegna la struttura e infine i pezzi
della struttura (interamente in compensato verniciato a resina, per
impermeabilizzarlo) vengono ordinati in funzione della dimensione delle
tavole da taglio laser dalla quale vengono ricavati (minimizzando gli scarti).
Attualmente è il progetto di un sistema di prefabbricazione più raffinato:
automatizzato ma non chiuso, economico nella produzione, semplice nei
materiali e nelle soluzioni. Trasporta tecniche che oggi sono decisamente
comuni nelle scuole di architettura per i pastici, direttamente nel mondo
reale, senza incontrare la minima resistenza28.
28 Bergdoll B., 2008; Bergdoll B. et al, 2008; Bernstein F., 2008; Gauthier D. 2009; www.
architecturemedia.com
1.40 Assonometria aperta del volume di servizio.
1.41 Volume di servizio, di vita e giardino.
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