prefabbricazione parziale
1.7
Baukasten | Walter Gropius, Adolf Meyer | 1923
Come citato a inizio capitolo, i semi della prefabbricazione erano già ben
presenti all’interno della Bauhaus durante gli anni a Weimar. Gropius e Meyer
svilupparono nel 1923 un sistema il cui nome, tradotto, suona come “blocchi
edificio”, nel quale una serie di 6 volumi base prefabbricati potevano essere
posizionati per produrre un’infinità di soluzioni, tanto più che la paletta di
materiali includeva legno acciaio e vetro, prestandosi ad accostamenti
inaspettati. Il sistema era riprodotto in scala in un plastico (vedi immagine
3.15) che aiutava il cliente a capirne il funzionamento e a operare la scelta che
più rispondesse alle sue esigenze. Nonostante i diversi studi, nessuno dei
progetti venne realizzato10.
Tuttavia fu il punto di partenza per una serie di sperimentazioni legate ai
sistemi a setti in calcestruzzo armato, partite pochi anni dopo, in seguito al
trasferimento della Bauhaus a Dessau, che furono il tentativo meglio riuscito,
in quel periodo, di commistione tra arte e industria. Seguirono, sempre
all’interno della Bauhaus anche diversi studi su strutture prefabbricate a
telaio d’acciao, mai realizzate11.
Ai fini della trattazione è importante non tanto per la tecnologia impiegata,
quanto come punto di partenza storico per la prefabbricazione delle abitazioni,
e per la variabilità generata dal semplice accostamento volumetrico.
10 Giedion S., 1954.
11 Ibidem et Herbert G., 1984.
1.16 Schema aggregativo dei volumi.
1.17 Plastico illustrativo originale.
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