ORE 12 ITALIA che non determini , però , un effetto “ plastico ”. Il tutto accompagnato anche dalla richiesta su quanto tempo si dovrà rimanere “ nascosti ” per non far notare agli altri particolari ( quali , a esempio , i lividi ) che possano suscitare la famosa domanda : “ sei andata dal chirurgo plastico a farti un ritocchino ?” Quindi il chirurgo estetico deve essere totalmente sincero verso la paziente , per quanto riguarda sia il possibile risultato sia i tempi di recupero , perché la chirurgia estetica ancora rimane per qualcuno un tabù . Altro elemento fondamentale nel colloquio con un paziente è quello di essere sicuri che abbia compreso veramente che cosa si può raggiungere con un determinato intervento . In questo ambito c ’ è stato sempre di aiuto la fotografia con l ’ esposizione di casi pre e post operatori , e in quest ’ ultimo periodo si è aggiunto l ’ aiuto dell ’ elaborazione grafica prima in 2d e ora anche in 3d . Con l ’ ausilio , per quanto riguarda il 3D , di una macchina fotografica dedicata e di un elaboratore grafico installato nel nostro computer , si può spiegare al paziente quali possano essere i possibili risultati , specificando che , comunque , in quel momento si sta agendo non sulla persona ma su una semplice fotografia . In conclusione , possiamo affermare di essere in un periodo storico dove anche nella chirurgia plastica si predilige il più possibile la naturalezza , rispettando forme e dimensioni del proprio corpo . Il famoso detto “ non è bello ciò che è bello , è bello ciò che piace ” ha portato , fortunatamente , in pochi casi alla creazione di persone prive di ciò che veramente è la bellezza mettendo in cattiva luce una chirurgia che non deve essere vista solamente come un capriccio ma soprattutto come una chirurgia che spesso aiuta e ridà fiducia a pazienti che hanno subito importanti traumi .
* Prof . Maurizio Valeriani Direttore Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica ASL RM1 Ospedale San Filippo Neri Roma
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