ORE 12 ITALIA
soglia che non solo mina la qualità dell ’ assistenza , ma rischia di ridurre l ’ aspettativa di vita come emerso , per la prima volta , dal Rapporto OsservaSalute 2015 e dal Rapporto Istat 2016 . Secondo le previsioni del Def , nel triennio 2017-2019 il Pil crescerà , in media , del 2,8 % ogni anno mentre la spesa sanitaria aumenterà a un tasso medio annuale dell ’ 1,5 %: questo significa che da 113,3 miliardi di euro stimati per il 2016 , la spesa sanitaria dovrebbe salire a 114,7 miliardi nel 2017 , a 116,1 nel 2018 e a 118,5 nel 2019 . In realtà , negli ultimi anni la Sanità ha ricevuto sempre meno di quanto previsto . La Corte dei Conti ha segnalato che , in 32 mesi , da 117,6 miliardi stimati dal Def 2013 siamo scesi a 116,1 miliardi nel 2014 , a 113,4 miliardi nel 2015 , per arrivare nel 2016 a un finanziamento reale di 111 miliardi , comprensivi di 800 milioni da destinare ai nuovi Lea , i livelli essenziali di assistenza .
Può illustrarci la posizione e le proposte delle imprese su questo tema ? Mi consenta di citare qualche cifra , per inquadrare correttamente il comparto biomedicale in Europa , la sua dimensione e il suo ruolo economico . Le società del settore sono attualmente 25mila , con oltre 575mila dipendenti , un fatturato intorno a 100 miliardi di euro e il più alto numero di brevetti registrati , circa 11.124 nel 2014 . Si aggiunga , a questo , il fatto che l ’ onere degli investimenti in ricerca & sviluppo è ancora , per la quasi totalità , a carico delle imprese . Per quanto ci concerne , la nostra Società aderisce pienamente a questa “ chiamata alla Responsabilità ”. Boston Scientific investe in R & S il 12 % del proprio fatturato globale , vale a dire 7,5 miliardi di dollari , con 22 milioni di pazienti trattati con propri dispositivi nel 2015 , e ha sempre puntato su device minimamente invasivi e di lunga durata , per tutelare la salute dei pazienti e contribuire concretamente al contenimento dei costi .
Esiste un aspetto di innovazione tecnologica cui ponete particolare attenzione ? Sì : la longevità , tema portante di un significativo convegno tenuto alla Biblioteca del Senato con il sostegno incondizionato della nostra società . La longevità dei dispositivi è uno dei fattori cruciali nel contesto biomedicale perché la maggiore durata abbatte drasticamente il numero delle sostituzioni necessarie nell ’ arco di vita del paziente e riduce sia i rischi “ clinici ”, derivanti dalle possibili complicanze dei nuovi impianti , sia i costi per nuovi device , ospedalizzazioni , terapie farmacologiche ecc .
Quali sono i dispositivi medici che sono particolarmente “ toccati ” dal tema della longevità ? La durata è di particolare rilevo nei dispositivi impian-
tabili destinati , per esempio , allo scompenso cardiaco . Questa patologia colpisce in Europa un numero crescente di persone , sia per il progressivo invecchiamento della popolazione , sia per i miglioramenti nel trattamento delle sindromi coronariche acute che registrano , in Italia , 170mila nuovi casi ogni anno . Nel nostro Paese , la prevalenza dello scompenso cardiaco si attesta intorno all ’ 1-2 % con circa 80mil nuovi casi incidenti per anno , e un crescente livello di cronicità . In termini economici , i costi per la gestione dei pazienti ammontano a circa 10,4 Miliardi , di cui il 74 % per ricoveri ospedalieri . A fronte della riconosciuta efficacia , questi dispositivi , dai defibrillatori ai pacemaker , hanno però una durata limitata , legata alle batterie che con il normale funzionamento si esauriscono . Le strutture sanitarie devono quindi rispondere a due esigenze : garantire l ’ accesso alle migliori cure a tutti i pazienti , e assicurare continuità nei trattamenti , sostituendo i dispositivi quando le batterie sono esaurite . In termini economici e di gestione il problema è vitale : l ’ aumentata sopravvivenza dei pazienti , di gran lunga superiore alla durata dei dispositivi , implica infatti che devono essere effettuate più sostituzioni per ogni singolo paziente , con costi legati all ’ acquisto dei nuovi dispositivi , alle complicanze infettive , ai ricoveri in terapia intensiva , alle terapie farmacologiche . Con dispositivi più longevi , di durata superiore ai 7 anni , anziché i 4 anni-medi dei device standard , si ottiene un risparmio stimato fra il 29 e il 34 %, a seconda della tipologia di paziente .
10