destra. Mi girai e vidi un nemico disteso dall’altra parte della strada che aveva sparato
al mio amico. Lo inquadrai con l’M16 e non feci nemmeno in tempo a sparare che lo
vidi saltare in pezzi. Una granata lanciata da qualcuno del II plotone lo aveva beccato
in pieno.
Rimasi sdraiato a coprire la piazzetta quando giunsero anche degli M113 dall’altro
lato del costone. Dopo qualche minuto sentii urlare-CLEAR- la zona era sicura.
Raggiunsi l’infermiere che intanto stava medicando quello con l’M60 che si era
avventurato in mezzo alla piazza correndo. Gli dissi che mi dispiaceva che gli
avevano sparato e che non avevo proprio visto dove era quello che gli aveva sparato.
Era dall’altra parte della piazza dietro ad un muro, insomma fuori visuale. Quello con
l’M60 mi disse che adesso erano cazzi miei, insomma non mi dovevo preoccupare
per lui, perché dopo tutto lui si era beccato un biglietto per casa, era ferito ad una
gamba… robetta insomma a dire dell’infermiere.
Volevo andare a vedere chi era quello a cui avevo sparato ma non ci andai perché
presi la borraccia e bevvi un sorso d’acqua. La battaglia era durata si e no dieci
minuti, forse cinque eppure avevo sete come se non avessi bevuto da ore in mezzo al
deserto. Ero grondo di sudore e mi ero pure pisciato sotto però ero contento di essere
ancora vivo!. Felice che non mi avevano sparato, mi sentivo insolitamente vivo e
vitale, poi realizzando che ero in piedi in mezzo alla piazzetta circondato da morti,
feriti ed agonizzanti ebbi un conato di vomito e vomitai.
Parola mia, vi giuro che ci si sente sempre meglio dopo aver vomitato!.
Devi prendere una decisione adesso, pensa un numero da 1 a 10.
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