OltrePistoia Ottobre 2013 | Page 51

Realizzato nel 1664 da Willem Hermans, organaio fiammingo, si tratta di un bellissimo esemplare di organo a canne entro cassa lignea dorata e intagliata. La particolarità di questo strumento consiste nei suoi timbri straordinari e nella estrema perizia con cui venne costruito. Per questi motivi l’organo Hermans viene considerato a Pistoia come il modello per eccellenza al quale ispirarsi, preso ad esempio infatti da tutti i maestri organari della città nelle epoche a venire, quali le famiglie Tronci e Agati. Per avere un quadro più completo della situazione, abbiamo pensato di contattare il parroco della chiesa, Don Umberto Pineschi, testimone diretto della storia dell’organo pistoiese e primo assertore della campagna di valorizzazione e diffusione di questo strumento musicale in Italia e all’estero.

Don Pineschi, secondo il sentire comune l’organo è considerato come un oggetto culturale di secondo ordine e in quanto tale bistrattato. Basti pensare all’efferata campagna di smantellamento e distruzione che interessò tale patrimonio presente a Pistoia avvenuta alla metà del secolo scorso, Lei cosa ne pensa?

La cosa che ho trovato veramente negativa a Pistoia quando cominciai ad occuparmi di organi è che questo strumento musicale non era assolutamente considerato come un fenomeno culturale, né dal punto di vista musicale né tanto meno dal punto di vista architettonico e artistico, tanto che si sono verificate queste soppressioni che Lei ha ricordato senza nemmeno pensarci un attimo sopra. A dispetto di ciò io ho dedicato la mia vita a recuperarne invece la stima di cui merita e soprattutto a diffondere la convinzione che questa ricchezza può essere utilizzata anche per far conoscere la nostra città in giro per il mondo, perché penso che gli organi rappresentino un elemento culturale di primaria importanza per Pistoia. Anche se dimenticati per tantissimo tempo, quando ho iniziato il mio mandato ho pensato che fosse arrivato il momento di riprenderli e riproporli non solo qui da noi ma anche in tutta Italia e oltre i confini. Gli organi pistoiesi sono il simbolo di valori da rivisitare e apprezzare. A me è capitato di essere stato il primo a scoprire questo valore aggiunto di Pistoia e quindi ho sempre ritenuto come una specie di missione il fatto di proporli all’attenzione non solo degli ignari cittadini ma anche del mondo intero.

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