La 19. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva., a cura di Carlo Ratti, organizzata dalla Biennale di Venezia e aperta al pubblico fino al 23 novembre, evidenzia come in tempi di cambiamento l’ architettura deve essere collaborativa per ripensare l’ ambiente costruito e attingere a molteplici forme di intelligenza: naturale, artificiale e collettiva. Più di 750 partecipanti in diverse discipline e più generazioni hanno contribuito a far sì che l’ architettura sia inclusiva, flessibile e dinamica per far fronte alle complesse e molteplici situazioni provocate dal cambiamento climatico. Piani, strategie, studi, progetti a tutte le scale e da tutti i paesi del mondo con risorse economiche e materiali fra loro molto diverse, ma con la stessa finalità: ripensare il modo in cui progettiamo per un mondo ormai alterato. Tra le diverse soluzioni per ridurre la dipendenza dalle materie prime- come il riuso dei materiali di scarto, l’ applicazione di nuove tecnologie, il recupero di tecniche consolidate e la conservazione dell’ esistente- ne abbiamo individuate alcune che riguardano l’ involucro edilizio o sue parti.
SURFACE / SUBSURFACE: THE CONTOURS OF CHANGING CLIMATES Weiss / Manfredi ha presentato, sempre alle Corderie, una serra di circa 3.000 metri quadrati, alimentata dalla stessa luce, aria e acqua delle piante interne al giardino mediterraneo. Parte del Longwood Gardens, il più grande centro botanico degli Stati Uniti, la serra si erge su un crinale con un profilo asimmetrico e un tetto in vetro plissettato e ondulato e sembra galleggiare su una piscina interna che ne raddoppia il riflesso e amplifica la presenza del paesaggio intorno. Pensata per affrontare i cambiamenti climatici, ospita piante capaci di vivere in condizioni estreme, come calore intenso o forte umidità. I giardini interni, progettati dallo studio di architettura paesaggistica Reed Hilderbrand, appaiono sospesi sull’ acqua, come isole tra canali e fontane che favoriscono la crescita delle piante in un ambiente controllato.( Foto sotto) La struttura è sostenuta da telai curvilinei tutti diversi e integra sistemi passivi- come finestre e persiane apribili- per migliorare la ventilazione naturale, limi-
RESOURCEFUL INTELLIGENCE Il primo input arriva da un gruppo di ricerca universitario e due progetti di ristrutturazione edilizia in corso a Milano. L’ installazione Resourceful Intelligence di Park alle Corderie dell’ Arsenale, in collaborazione con il data-native design studio Accurat e il Dipartimento di Architettura, Ambiente Costruito e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano( prof. Gabriele Masera, prof. Francesco Pittau, Michele Versaci) promuove un approccio circolare al progetto costruttivo delle facciate di Palazzo Missori degli anni Trenta e dell’ Hotel Michelangelo degli anni Sessanta. Nel primo caso, vetro rigenerato, che è stato ottenuto dal recupero dei serramenti. I pannelli di vetro obsoleti sono stati fusi su stampi in acciaio texturizzati da 6: AM, per ottenerne di decorati. Nel secondo, di recupero e riuso con nuova configurazione delle pareti in piastrelle in klinker, attraverso un processo di smantellamento controllato, che esalta la texture e la durabilità del materiale originale. A completamento, un video sul progetto di ricerca sullo stock edilizio esistente a Milano, attraverso una mappa digitale dinamica sulla distribuzione spaziale, all’ interno della città, dei materiali recuperati nei due casi studio. Il processo di mappatura mette in evidenza il ruolo delle città come riserve di risorse materiali e di come i progetti di rigenerazione possano attingere direttamente dal territorio.( Foto pagina precedente)
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