NUOVA FINESTRA Luglio/Agosto 2025 | Page 54

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VETRI SELETTIVI

William Bisacchi
I vetri selettivi giocano un ruolo chiave nell’ efficienza energetica degli edifici, ma restano poco compresi da molti operatori del settore. Nonostante il loro ampio impiego, permangono dubbi su composizione, prestazioni e criteri di scelta. Un’ analisi tecnica chiarisce caratteristiche, varianti disponibili sul mercato e casi d’ uso
I vetri selettivi, o a controllo solare, hanno la funzione specifica di modulare la radiazione solare che colpisce le superfici vetrate. Permettono il passaggio della luce visibile, limitando invece l’ ingresso della componente infrarossa, principale responsabile del surriscaldamento interno. Questo tipo di trattamento superficiale del vetro offre evidenti vantaggi durante la stagione estiva, limitando il carico termico degli edifici e riducendo così significativamente il consumo energetico necessario al raffrescamento degli ambienti. Va però considerato anche il rovescio della medaglia: durante i mesi invernali, questi vetri ostacolano l’ apporto gratuito di calore solare, influendo negativamente sul bilancio termico complessivo. Un aspetto spesso trascurato, che merita un’ attenta valutazione già in fase di progettazione per garantire comfort e prestazioni durante tutto l’ anno.
CONFRONTO TRA VECCHI E NUOVI VETRI I vetri selettivi di ultima generazione sono dotati di un rivestimento magnetronico, detto anche soft coating, ottenuto mediante l’ applicazione, su una delle superfici del vetro, di uno o più strati sottilissimi di metalli nobili( tra cui l’ argento) attraverso un processo sottovuoto. La configurazione più performante attualmente disponibile è quella a triplo strato d’ argento, capace di offrire un eccellente equilibrio tra trasmissione luminosa e controllo solare.( Per un approfondimento tecnico sulle differenze tra soft coating, hard coating, doppio e triplo strato d’ argento, vedi fascicolo 523 di Nuova Finestra). È interessante notare come i primi vetri a controllo solare, sviluppati alla fine del Novecento per le grandi superfici vetrate dei grattacieli, fossero molto diversi dagli attuali. Si trattava di vetri con rivestimento pirolitico( hard coating), che agivano essenzialmente come“ specchi”, riflettendo una porzione significativa della radiazione solare, sia visibile che invisibile. Non operavano una vera selezione spettrale, bensì un blocco quasi totale della radiazione, con il risultato di ottenere ambienti interni scarsamente illuminati. Nomi commerciali come Stopsol o Antelio esprimevano chiaramente l’ intento di“ fermare il sole”. Con i vetri selettivi moderni a triplo strato d’ argento, la trasmittanza termica( Ug) rimane sostanzialmente invariata rispetto a un vetro basso emissivo di pari configurazione, attestandosi intorno a 1,0 W / m 2 K. È dunque un errore comune ritenere che il vetro selettivo peggiori l’ isolamento termico invernale in termini di trasmittanza: ciò che cambia è il fattore solare( g), ossia la capacità del vetro di far passare
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