NUOVA FINESTRA_Luglio 2023 | Page 27

perché le manifestazioni estreme dell ’ acqua vengono lette come problemi locali , che riguardano solo alcune parti del mondo . È necessario comprendere che si tratta di un problema globale e trasversale . Mentre per le emissioni di carbonio si mettono scadenze , provando ad accorciare i tempi verso zero carbon il più possibile , per quanto riguarda l ’ acqua non sono stati fissati obiettivi specifici , né sui prelievi , né sull ’ inquinamento , né dal punto di vista dei governi , né dal punto di vista dei privati . Come se non fossero aspetti del medesimo problema . L ’ agenda per il cambiamento climatico si dovrebbe trasformare in agenda per clima + acqua .
L ’ ACQUA NELLA FILIERA INDUSTRIALE DEL COSTRUITO Sappiamo che la Terra è composta al 71 per cento dall ’ acqua , che più del 96 per cento si trova negli oceani . L ’ acqua dolce , e ancor di più l ’ acqua potabile , è una risorsa rara , considerando che la popolazione mondiale è in aumento e che , a causa del cambiamento climatico , diminuirà . Secondo uno studio condotto da Ambrosetti The European House , in Italia , quasi metà dell ’ acqua viene dispersa , il doppio della media europea . Il 60 per cento delle infrastrutture idriche nazionali ha più di 30 anni e il 25 per cento ne ha più di 50 . È questo il risultato di decenni di investimenti mancanti o inadeguati . Sarebbe necessario aggiornare le infrastrutture e ridurre , per esempio , gli sprechi causati dalla loro obsolescenza . Il valore dell ’ acqua si misura anche sulla rilevanza economica : la filiera dell ’ acqua attiva una catena del valore “ lunga ” che include settore agricolo , industrie manifatturiere “ idrovore ”, settore energetico , ciclo idrico integrato , provider di tecnologia e software e fornitori di macchinari e impianti , complessivamente genera 310,4 miliardi di euro di valore aggiunto : il 17,5 per cento del Pil italiano non potrebbe essere generato senza la risorsa acqua . A scala mondiale , si stima che entro il 2050 il fabbisogno di cibo aumenterà del 60 per cento e che non ci sarà acqua sufficiente per produrlo . Mantenendo inalterate le tendenze attuali il mondo potrebbe dover affrontare un deficit idrico del 40 per cento entro il 2030 . A gennaio 2022 la popolazione mondiale era di 7,92 miliardi di persone , le previsioni indicano che si arriverà a 9,8 miliardi nel 2050 : la competizione per l ’ acqua diventerà insostenibile sia economicamente , sia ambientalmente . È , dunque , fondamentale capire come l ’ acqua viene usata / consumata per tutte le funzioni produttive .
COS ’ È L ’ IMPRONTA IDRICA L ’ impronta idrica è la quantità di acqua utilizzata nella produzione di beni e servizi che vengono consumati da singoli , comunità e imprese . Il concetto di acqua virtuale ( ovvero l ’ acqua incorporata nei beni alimentari e non alimentari ) aiuta a spiegare l ’ insostenibilità delle nostre economie politiche sulle risorse idriche . L ’ acqua virtuale è utilizzata nella produzione di alimenti ( e fibre ) e beni di consumo non alimentari , compresa l ’ energia . Molta parte del problema deriva dall ’ uso delle risorse idriche per l ’ alimentazione , perché la quantità di acqua utilizzata nella produzione alimentare è di gran lunga superiore a quella utilizzata in qualunque altra attività economica o sociale . È , infatti , l ’ agricoltura che usa la maggior quantità d ’ acqua - secondo i dati Ocse , aggiornati al 2021 - il 69 per cento del totale dei prelievi di acqua in tutto il mondo , per scopi irrigui , per allevamento e acquacoltura . In alcuni paesi in via di sviluppo la percentuale raggiunge addirittura il 95 per cento . Il settore industriale ( inclusa la generazione di elettricità ed energia ) pesa per il 19 per cento dei prelievi e poco più del 10 per cento per consumo civile . Tuttavia , è fondamentale non trascurare l ’ insostenibilità del consumo d ’ acqua nel settore produttivo , perché l ’ agricoltura e l ’ industria alimentare sono le uniche filiere che possono utilizzare sia l ’ acqua verde ( flussi e depositi presenti nelle sezioni del suolo di terreni agricoli e paesaggi naturali derivanti dalle precipitazioni ) e trasferirla incorporata negli alimenti ( come acqua virtuale ), sia l ’ acqua blu ( flussi e depositi di acqua dolce presenti sulla superficie terrestre e nei sistemi di acque sotterranee ). L ’ acqua non alimentare , cioè quella utilizzata da tutte le altre filiere produttive può essere solo blu . Secondo i dati del water footprint network , l ’ impronta idrica dell ’ Italia è stimata in circa 130 miliardi di m ³ all ’ anno - una delle più alte d ’ Europa .