NUOVA FINESTRA_Febbraio 2024 | Page 59

• la massa totale degli eventuali frammenti non deve essere maggiore di 100 g per ogni m2 di superficie soggetta a test .
Pur con le limitazioni dovute , come si è visto , alla schematizzazione del chicco di grandine , alla sua direzione di impatto e alla difficoltà oggettiva di poter correlare le classi di resistenza e l ’ intensità dei fenomeni reali , al momento il metodo rappresenta un valido riferimento e uno strumento di risposta alle richieste di mercato . Per quanto riguarda invece la determinazione della resistenza all ’ impatto da corpo duro , la procedura di prova è finalizzata a simulare l ’ urto di un oggetto quale potrebbe essere per esempio un utensile di lavoro e prevede proprio l ’ impatto con una sfera di acciaio di diametro , massa e caratteristiche di durezza del materiale costituente predefinite . Le altezze di caduta della sfera possono variare da 1500 mm a oltre 9000 mm , in funzione sempre della classe di resistenza richiesta che può variare dalla 1 alla 4 in senso migliorativo . Vengono poi date indicazioni anche sulle classi di resistenza delle vetrate secondo UNI EN 356 , che possono variare dalla classe P1A alla classe P4A / P5A , in funzione della corrispondente classe di resistenza all ’ impatto . Come sopra specificato , la prova di resistenza all ’ urto di un corpo molle non è indicata per gli elementi di chiusura in classe 2 e 3 in quanto non soggetti al passaggio pedonale . Il test , infatti , simula l ’ effetto di una persona che camminando cade accidentalmente dalla posizione eretta sulla superficie della copertura e per fare ciò si impiega un sacco di dimensioni e massa predefinite lasciato cadere da un ’ altezza anch ’ essa predefinita . Interessante , infine , il test di resistenza ai carichi statici dopo rottura indotta ( post-rottura ), da eseguirsi dopo le prove di impatto che per gli elementi di chiusura di classe 2 e 3 sono rappresentate da corpo duro e grandine . Finalità del test è pervenire alla valutazione del “ danno sufficiente ” dopo l ’ applicazione di un carico permanente uniformemente distribuito di entità nota e dopo danneggiamento indotto . Fin qui metodi di prova e limiti accettazione della UNI 11895 , ma data la stretta correlazione con la UNI 7697 , per completezza di informazione si riportano anche i requisiti di sicurezza previsti al rigo 6 del prospetto 1 della suddetta norma per l ’ impiego delle vetrate in coperture , tettoie , pensiline , lucernari e similari , indipendentemente dalla loro destinazione d ’ uso . In particolare , in presenza di vetrate isolanti , la UNI 7697 non fornisce specifiche prestazioni per la lastra esterna sia nel caso di vetro stratificato che temprato di sicurezza rimandando direttamente alla progettazione , mentre per la lastra interna indica che non è ammesso il vetro temprato di sicurezza ed è possibile impiegare solo il vetro stratificato , senza stabilirne però il livello prestazionale minimo , dotato di resistenza residua ai carichi statici post-rottura ( PR ).
L ’ IMPORTANZA DELLA CARATTERIZZAZIONE DEI PRODOTTI I danni causati agli edifici e in particolare alle coperture dagli eventi meteorici straordinari accaduti nel 2023 hanno messo in luce la necessità di avere strumenti idonei alla caratterizzazione dei prodotti , quali per esempio le finestre da impiegare proprio in copertura . La norma UNI 11895 definisce le modalità di prova per la determinazione della resistenza alla grandine e le relative classi , nonché quelle relative all ’ impatto da corpo duro , corpo molle e ai carichi statici post-rottura per le coperture vetrate e gli elementi di copertura , comprese le finestre , per inclinazioni da orizzontale fino a 45 °. I metodi di prova e i requisiti definiti dalla norma rappresentano un valido strumento di caratterizzazione dei prodotti , da effettuarsi in fase preliminare all ’ immissione sul mercato , per poter rispondere compiutamente alle richieste contrattuali o di capitolato . Un ulteriore aspetto riguarda poi la correlazione tra questa norma e la UNI 7697 sulla sicurezza delle vetrate in edilizia e l ’ importanza di richiamare , in una prossima revisione della UNI 7697 , anche quanto disposto dalla UNI 11895 in termini di requisiti .
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