NUOVA FINESTRA_Febbraio 2024 | Page 57

Il 2023 è stato un anno segnato da una serie di eventi meteorici eccezionali che hanno creato danni ingenti agli edifici , non solo alle facciate ma anche alle coperture , che sono state colpite con violenza inaudita da chicchi di grandine di dimensioni straordinarie . È tornato quindi alla ribalta il tema della sicurezza , sollecitato anche dalle compagnie assicurative , che per le coperture vetrate è quanto mai pertinente vista l ’ esposizione diretta , totale e continua agli agenti atmosferici . Per questo aspetto ci viene incontro la UNI 11895 , norma nazionale elaborata in seno al Gruppo di Lavoro UNI - GL 1 della Commissione Tecnica 054 “ Vetro ” e pubblicata agli inizi dello scorso anno , dal titolo “ Vetro per edilizia - Sicurezza delle coperture vetrate - Metodo di prova , classificazione dei risultati e guida alla corretta scelta delle prestazioni di sicurezza ”, che rappresenta un utile riferimento per la caratterizzazione dei prodotti vetrari , quindi anche delle vetrate delle finestre da tetto . La norma trae spunto da alcuni documenti nazionali e non , elencati nella bibliografia . In particolare , vengono citati la norma UNI 10890 “ Elementi complementari di copertura - Cupole e lucernari continui di materiale plastico - Determinazione della resistenza alla grandine e limiti di accettazione ” e i Bollettini Tecnici n . 66 e n . 67 emanati dal Centre for Window and Cladding Technology - CWCT , ente inglese con sede presso l ’ Università di Bath , che sviluppa guide e codici di pratica per l ’ industria delle costruzioni in tema di resistenza alle intemperie e al fuoco , caratteristiche prestazionali delle vetrate , metodi di prova , ecc . Il Bollettino n . 66 stabilisce i requisiti prestazionali delle vetrate in copertura mentre il Bollettino n . 67 definisce i metodi di prova e i relativi criteri di valutazione . Entrambi i documenti coprono sia il tema della sicurezza da cadute dall ’ alto sia quello della robustezza non solo delle coperture ma anche degli elementi vetrati presenti in copertura .
APPLICAZIONE DELLA UNI 11895 Tornando ai contenuti della UNI 11895 e analizzando in prima battuta lo scopo e campo di applicazione , si evince che la norma si applica specificatamente ai vetri aventi funzione di tamponamento e vincolati in modo lineare o puntuale su uno o più lati , impiegati in coperture , pensiline e tettoie non destinate all ’ accesso non controllato dell ’ utenza , e ricomprende pertanto anche le vetrate impiegate nelle finestre per tetto piano , tipologia di serramento oggi in sensibile sviluppo di mercato , fino all ’ inclinazione definita dalla norma stessa Scopo del documento è fornire gli strumenti di valutazione dei potenziali rischi per le persone che possono trovarsi al di sotto o al di sopra di una copertura di vetro attraverso specifici metodi di prova che riguardano l ’ impatto da corpo duro , l ’ impatto da corpo molle , la resistenza alla grandine e la prova di carico statico in condizioni di post-rottura ( PR ). Sempre nello scopo e campo di applicazione del documento vi è poi uno specifico richiamo alla basilare e immancabile UNI 7697 , ampiamente conosciuta e utilizzata dai serramentisti , quale riferimento per la corretta scelta della tipologia vetraria da impiegare ai fini della sicurezza . Entrando ulteriormente nel merito dei contenuti della norma , dopo lo scopo e campo di applicazione si incontrano le definizioni , tra cui quella di copertura vetrata da intendersi come “ struttura orizzontale o inclinata fino a un massimo di 45 ° rispetto all ’ orizzontale , di vetro supportato in qualsiasi modo , con funzione di separazione dell ’ ambiente esterno dall ’ ambiente interno , inclusi i lucernari e le finestre da tetto ” e quelle di “ elementi di chiusura di classe 1 , classe 2 e classe3 ”, così come riportate in sintesi in Tab . 1 .
TABELLA 1
ELEMENTI DI CHIUSURA E RELATIVE CLASSI TIPOLOGICHE CLASSE
DEFINIZIONE
1 elementi di chiusura progettati per il traffico pedonale solo occasionale ai fini manutentivi e destinati a sopportare il peso delle persone e delle relative attrezzature , nonché i carichi permanenti e accidentali di progetto quali neve , grandine , vento
2 elementi di chiusura non soggetti a traffico pedonale , esposti al solo rischio di caduta di oggetti dall ’ alto , senza danni e destinati a sopportare i carichi permanenti e accidentali di progetto quali neve , grandine , vento
3 elementi di chiusura non soggetti a traffico pedonale , non esposti al rischio di caduta di oggetti dall ’ alto e destinati unicamente a sopportare i carichi permanenti e accidentali di progetto quali neve , grandine , vento
Il punto 4 del documento descrive dettagliatamente le procedure di prova richieste per la caratterizzazione del sistema vetrato sia esso una copertura , una tettoia o una finestra , che comprendono le fasi di predisposizione e condizionamento del campione , nonché la sequenza dei test in funzione della tipologia dell ’ elemento di chiusura . Per una finestra da tetto dotata di vetrata isolante , potenzialmente soggetta alla caduta accidentale di oggetti dall ’ alto ( per esempio , la caduta di un utensile pesante da parte di un manutentore o di un antennista poco accorto ), ma non destinata al traffico pedonale , ai fini della sicurezza in uso si può assumere come riferimento la classe 2 , prevedendo test di resistenza alla grandine sulla lastra direttamente esposta all ’ azione ( lastra superiore ), di impatto da corpo duro su entrambe le lastre vetrate , quella superiore direttamente esposta e quella inferiore non direttamente esposta , e ai carichi statici dopo rottura indotta ( post-rottura ). Poiché il metodo relativo alla determinazione della resistenza alla grandine risulta un po ’ nuovo per i serramentisti che producono o commercializzano finestre da tetto piano o per coperture inclinate fino a 45 °, si ritiene utile soffermarsi prima su questo aspetto e accennare in coda alle metodologie di prova re-
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