Tuttavia, le compravendite immobiliari restano vivaci, con un aumento del 9 % nei primi due trimestri del 2024 e un + 6 % per il nuovo residenziale.“ Non siamo in espansione, ma non c’ è crisi”, riassume Garzia. Nel complesso, il settore delle costruzioni è atteso in lieve contrazione nel 2025(-0,6 %) e in sostanziale stabilità nel 2026(+ 0,1 %). Numeri modesti, ma normali dopo l’ exploit del periodo del Superbonus, che aveva portato il valore del comparto residenziale da 56 a oltre 140 miliardi di euro.
SERRAMENTI: UN RIDIMENSIONAMENTO ATTESO Anche il settore dei serramenti riflette questo equilibrio.“ Dal 2024 al 2026 il comparto residenziale perderà circa 800 milioni di euro”, spiega Garzia,“ ma il non residenziale ne guadagnerà quasi 300, trainato da edifici pubblici e spazi commerciali”. In altre parole, meno incentivi e più mercato vero, soprattutto privato. Le facciate continue, arrivate a 900 milioni di euro, vivono però un paradosso: grandi volumi ma margini in calo, a causa della concorrenza dei prezzi.“ È un monito anche per i produttori di serramenti- commenta Garzia-: competere solo sul prezzo è pericoloso”. Il mercato incentivato, nonostante la fine del Superbonus, resta importante: i bonus casa e serramenti dovrebbero mantenersi attorno a 1,9 miliardi di euro l’ anno.“ È un mercato fatto di famiglie e di qualità del servizio- spiega- e rappresenta una base solida per il settore”. Il fenomeno delle importazioni di serramenti in pvc, esploso negli anni del 110, si sta rapidamente ridimensionando. Dopo aver toccato il picco di 1,1 miliardi di euro nel 2023, l’ import ha subìto un crollo del 56 %. Il pvc, pur restando il materiale più usato, scenderà dal 45 al 40 % di quota di mercato, mentre l’ alluminio crescerà grazie al non residenziale e il legno, soprattutto legno / alluminio, continuerà a guadagnare terreno.
PROSPETTIVE E SFIDE PER LE IMPRESE Garzia individua quattro linee strategiche fondamentali per affrontare questa fase di transizione. Innanzitutto, è essenziale abbandonare la competizione basata solo sul prezzo e puntare su segmenti che valorizzano design, efficienza e durabilità. Poi, le aziende devono rendere la produzione più efficiente, sfruttando automazione e digitalizzazione per ridurre i costi. La terza sfida: consolidare le aziende grazie a fusioni, acquisizioni e partnership lungo tutta la filiera. Infine, gestire bene il passaggio generazionale, un momento delicato per molte imprese familiari. Nonostante le difficoltà, Garzia resta ottimista:“ Il settore può contare su una fase di tranquillità almeno fino al 2026. Chi saprà investire in efficienza, qualità e posizionamento, potrà vivere questa fase non come un declino, ma come un segno di maturità del mercato”.
27