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UNO SCENARIO COMPLESSO, MA NON NEGATIVO
Letizia Di Peppo
Dopo mesi di incertezze e previsioni altalenanti, il quadro economico e industriale italiano mostra finalmente un profilo più leggibile. A delinearlo è Carmine Garzia, responsabile per gli studi economici di Unicmi, che ha analizzato lo scenario generale, l’ andamento del comparto delle costruzioni e le prospettive per il settore dei serramenti
Il 2025 non sarà un anno di boom, ma nemmeno di arretramento. L’ Italia cresce poco, ma resta in territorio positivo, mentre il 2026 si preannuncia più dinamico. Dopo anni di inflazione elevata, i prezzi tornano sotto controllo, liberando risorse per famiglie e spesa pubblica.“ Avere un’ inflazione sotto la media europea significa che lo Stato spende meno per interessi sul debito e può investire di più”, spiega Garzia. Un altro segnale incoraggiante arriva dal tasso di occupazione, oggi al 64 %, livello mai raggiunto prima.“ È un dato più significativo del tasso di disoccupazione- osserva- perché misura chi lavora davvero. È anche un indicatore di vitalità dei consumi: più persone lavorano, più denaro circola nell’ e- conomia reale”. A livello internazionale, la Germania continua a soffrire, frenata dal calo dell’ automotive e da un immobiliare ancora debole, ma si intravedono segnali di ripresa per il 2026. Anche la Francia si muove in questa direzione. L’ Italia, invece, resta stabile:“ Lo 0,8 % di crescita previsto è forse troppo prudente- commenta Garzia- penso che potremmo arrivare all’ 1 %”. Tra le variabili da monitorare, però, c’ è il nodo dei dazi americani, che potrebbero colpire l’ export italiano nei settori a più alto valore aggiunto- moda, manifattura e vino- con possibili riflessi sulla bilancia commerciale. Un ruolo importante lo giocheranno le politiche monetarie.“ La riduzione dei tassi d’ interesse, in Europa come negli Stati Uniti, riattiva il mercato immobiliare e favorisce gli investimenti- ricorda Garzia-. Mutui e finanziamenti costano meno, e questo dà ossigeno al settore”. Nel frattempo, l’ industria manifatturiera italiana mostra segnali di adattamento: il comparto automotive non tornerà ai livelli pre-Covid, ma altri settori- come alimentare e design- hanno compensato le perdite, confermando la flessibilità del sistema industriale nazionale.
COSTRUZIONI: FASE DI EQUILIBRIO Contrariamente ai timori, il temuto“ collasso” del comparto edilizio non si è verificato. Il settore tiene, anche se con sfumature. Il residenziale rallenta, mentre il non residenziale, pubblico e privato, mostra una crescita interessante destinata a proseguire almeno fino al 2027.“ Parliamo di edifici con finestre, impianti, tecnologie- spiega Garzia- quindi rappresentano una fetta rilevante della domanda per i produttori di serramenti”. I prezzi, che molti analisti prevedevano in caduta, hanno invece registrato un riassestamento verso l’ alto.“ Il mercato è più solido di quanto si pensasse- aggiunge- anche perché i prodotti di qualità, come serramenti o schermature solari, non subiscono variazioni immediate di prezzo”. Un segnale da seguire con attenzione arriva dai permessi a costruire, in netto calo nel 2025: un indicatore che anticipa una possibile frenata del nuovo residenziale nel 2026.
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