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ma soddisfa i CAM e assicura qualità, tracciabilità e sostenibilità, confermando l’ Italia come punto di riferimento nel settore del vetro”, ha ribadito Predari.
Cosa comporta l’ EPD per un’ azienda che opera nel settore della trasformazione del vetro? Sul tema dell’ EPD( Environmental Product Declaration) Predari ha chiarito:“ Non è una certificazione legata al raggiungimento di prestazioni specifiche, ma un percorso di analisi e trasparenza che descrive l’ impatto ambientale di un prodotto e della sua filiera”. Per Predari, l’ EPD rappresenta un atto di realtà:“ Rende visibile ciò che accade all’ interno della produzione e consente di costruire una filiera tracciabile e verificabile, utile sia ai progettisti che ai produttori”.
INNOVAZIONE E CIRCOLARITÀ NEL PVC Quali prestazioni e requisiti richiedono i CAM per il pvc? La parola passa a Marco Piana, direttore di PVC Forum che ha sottolineato come i Criteri Ambientali Minimi pur essendo strumenti efficaci, abbiano spesso subito ritardi nella pubblicazione.“ Per quanto riguarda il pvc il criterio è stato aggiornato. Non si parla più di serramenti, ma di chiusure oscuranti e telai, una scelta che semplifica il calcolo del contenuto riciclato fissato al 20 % e dei sottoprodotti. Questi ultimi non sono rifiuti, ma scarti di produzione che facilitano la dichiarazione dei dati ambientali. Il nuovo approccio introduce anche un focus sul benessere termico, che supera il tradizionale valore U, considerando l’ intero sistema edificio per ridurre consumi ed emissioni di CO 2
”.
Disassemblaggio e fine vita dei serramenti in pvc: qual è il contenuto di riciclato e quali sono le relative modalità di verifica? Piana ha evidenziato l’ importanza del disassemblaggio e della demolizione selettiva come nuovo approccio alla progettazione sostenibile.“ I progettisti devono imparare a costruire pensando a come demolire, integrando fin da subito la logica del fine vita degli edifici”. Ha ricordato l’ impegno trentennale del programma VinylPlus nel recupero e riciclo del pvc, oggi ampiamente diffuso in Italia e in Europa.“ Il serramento è uno dei pochi componenti edilizi che può essere facilmente smontato, separato e reinserito in un circuito virtuoso di riciclo o di riuso, secondo i principi dell’ eco-design”.
LEGNO E QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE Quali sono le prestazioni e le caratteristiche richieste nei CAM per i“ prodotti legnosi”? Per Rita D’ Alessandro, esperta di norme EdilegnoArredo / FLA i nuovi CAM confermano il ruolo centrale della catena di custodia, valida per il legno vergine e riciclato e supportata dai principali schemi di certificazione FSC e PEFC che garantiscono la tracciabilità lungo la filiera tramite controlli di enti terzi.“ I materiali riciclati dovranno contenere almeno il 70 % di contenuto riciclato, fino al 100 % con lo schema FSC Recycled- ha spiegato- mentre in caso di FSC Misto va indicata la percentuale e il simbolo del riciclo”. Altri schemi certificativi possono essere utilizzati, sebbene Ecolabel venga menzionato solo nella versione precedente. I fornitori non produttori diretti dovranno fornire certificazioni valide e riferimenti precisi alla gara d’ appalto per garantire tracciabilità e conformità normativa. Il futuro, secondo D’ Alessandro, vedrà la valutazione del ciclo di vita e la sostenibilità diventare requisiti obbligatori con il nuovo regolamento sui prodotti da costruzione e la revisione della norma di marcatura CE per i serramenti.
Ci spiega il criterio CAM“ Capacità tecnica dei posatori” Qualificazione del personale ai sensi della UNI 11673-2,“ Posa in opera di serramenti- Parte 2: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza del posatore di serramenti”? D’ Alessandro ha sottolineato come la qualificazione professionale stia diventando un elemento chiave per garantire la qualità dell’ installazione dei serramenti. La competenza tecnica dei posatori rappresenta un requisito premiante nei nuovi CAM, che introdurranno una scala di punteggi. Il punteggio massimo sarà assegnato ai posatori certificati da un organismo terzo accreditato secondo la norma UNI 11673-2. Un livello
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