Notizie dalla Santa Croce - giugno 2014 Jun. 2014 | Page 5

DON ÁLVARO E L’AVVENTURA DELLA SANTA CROCE U na volta raggiunto il traguardo di fedeltà al volere divino, di amore alla Chiesa e di servizio alle anime, con l’erezione dell’Opus Dei a Prelatura personale da parte della Santa Sede nel 1982, Mons. del Portillo – ormai settantenne – decide di iniziare una nuova “avventura apostolica” a servizio delle Chiese particolari: il centro universitario sognato da San Josemaría. Giovanni Paolo II appoggia con tutto il cuore l’iniziativa del nuovo Prelato e dà anche dei suggerimenti concreti. In realtà, don Álvaro aveva già preparato una parte del corpo docente negli anni passati, incoraggiando parecchi professori del Collegio Romano della Santa Croce (adesso anche Seminario internazionale della Prelatura) a collaborare con altre università e facoltà romane (Angelicum, Urbaniana, Lateranense, Istituto Giovanni Paolo II). Inoltre, fu molto importante l’aiuto delle Facoltà ecclesiastiche dell’Università di Navarra, con le quali c’è una collaborazione constante. Anche in questo caso egli dimostra un’intelligenza teorica e pratica – oserei dire contemplativa delle grandi linee e dei piccoli passi da compiere – sempre con quella pace, serenità e gioia tra gli ostacoli di diverso tipo. Il suo punto di forza è la fedeltà a Dio, e quindi al carisma seminato nel cuore di san Josemaría. È una fedeltà dinamica, intelligente, appassionata. Quale primo Gran Cancelliere, pensa subito alla Teologia e con essa al Diritto della Chiesa e alla Filosofia. Poco dopo, il Card. Pietro Palazzini affida al nuovo ateneo l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Unum sint” di teologia a distanza. Più avanti si aggiungerà la Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Chiesa, per servire molte diocesi e altre realtà ecclesiali mediante la formazione di persone competenti in questo campo così importante nella società attuale. Oltre alle aule, è necessaria una buona biblioteca universitaria, che inizia subito partendo dal patrimonio librario del Collegio Romano della Santa Croce. Una biblioteca, però, che sia anche centro di ricerca, concepita come il luogo abituale di lavoro dei professori e degli studenti. La serietà accademica e il rigore nello studio non doveva ostacolare l’ambiente famigliare tipico dell’Opus Dei che rende efficace e attraente la formazione. Dedica quindi preghiera, tempo di lavoro e di ascolto alla nuova università. Sa di dover formare bene in modo particolare le persone che fanno parte degli organi di governo. Saranno strumenti di unità tra tutti i membri della comunità universitaria e con il Santo Padre, tramite il Ʌ