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Ugo La Malfa e il mondo del lavoro di Domenico Proietti Il Segretario Confederale UIL Domenico Proietti presenta un suo articolo frutto del convengo “Ugo La Malfa e il mondo del Lavoro”. Il convengo realizzato dalla UIL, dal titolo “Ugo La Malfa e il mondo del Lavoro”, si è posto l’obiettivo di riflettere sui rapporti tra Ugo La Malfa e il mondo del Lavoro. Gli elementi principali del rapporto tra La Malfa e il mondo del Lavoro possono identificarsi in 5 punti: 1) Il rinnovamento del pensiero economico e sociale del repubblicanesimo; 2) Il meridionalismo; 3) La priorità della piena occupazione; 4) Il sindacato confederale protagonista della politica di programmazione e dei redditi; 5) L’Europa Patria futura. Primariamente, è bene affermare che Ugo La Malfa ha incarnato l’idea di un patriota di stampo risorgimentale, moderno, in grado di saldare l’ispirazione morale ed istituzionale e d i ri n n ov a re i l m e s s a g g i o d e l repubblicanesimo. Durante tutta la sua vita politica, La Malfa ha cercato di coniugare e di unire la tradizione con la novità e la modernità di un pensiero economico e sociale ispirato alle più avanzate democrazie europee ed occidentali. la società italiana, per attribuirle modernità. Il secondo punto su cui è stato posto l’accento è il riscatto del Mezzogiorno dalla povertà, dalla disoccupazione, dalla emarginazione, dalla fuga delle sue energie migliori. Come noto, Ugo La Malfa è figlio del Mezzogiorno ed ha avuto costante attenzione al dramma della disoccupazione, al recupero di una vita attiva, alla dignità sociale data dal lavoro. Per La Malfa, il superamento dello scarto Nord-Sud era condizione necessaria per colmare il gap a livello internazionale. Egli, nella famosa “Nota Aggiuntiva” del 1962, ha sostenuto fortemente una tesi secondo cui l’economia italiana, negli anni successivi alla guerra, avesse certamente avuto un grande sviluppo economico, ma non era riuscita a risolvere, se non in minima parte, il proprio problema di fondo, ossia l’eliminazione dello squilibrio fra Nord e Sud, puntando a riequilibrare lo sviluppo tra industria e agricoltura e a una più equa distribuzione dei redditi. Infatti, obiettivo di La Malfa era ancorare l’Italia all’Europa e all’occidente, poiché, nella sua visione, l'Europa unita doveva rappresentare il compimento e la realizzazione di una democrazia liberal-progressista di respiro continentale. Il pensiero economico e politico di Ugo La Malfa è sempre stato indirizzato alle aree di emarginazione, di povertà, di disoccupazione e sottoccupazione ed anche a quelle aree in cui il S i n d a c a t o e l a Po l i t i c a g i à assicuravano condizioni di vita dignitose ai lavoratori. L'idea europeista rappresentava la via maestra per aprire culturalmente Dinanzi al dramma della disoccupazione sia strutturale che congiunturale, la “parabola” lamalfiana dei tre fratelli richiama in particolare alle azioni ed ai sacrifici che bisogna sostenere, perché il disoccupato possa vivere ancora dignitosamente e, soprattutto, rientrare nel circuito economico. Tale parabola (La “parabola dei tre fratelli” - il disoccupato, il sottoccupato, l’occupato) suggerisce ancora oggi all’azione politica e di governo, ma anche alla stessa rappresentanza sindacale, una diversa e più equa direzione di marcia, secondo una scala di priorità, in base alla quale il disoccupato deve sempre essere al primo posto nella scelta, come beneficiario degli interventi. L’obiettivo della piena occupazione e la difesa dei livelli di occupazione già conquistati, è in cima alla scala delle priorità e centrale nella sua strategia economica. La Malfa aveva un’idea dell’impresa coerente alla concezione mazziniana di Capitale e Lavoro nelle stesse mani. Un’idea di impresa dove lavoratori ed imprenditori si incontrano per creare ricchezza, che poi deve essere e q u a m e n t e d i s t r i b u i t a . Ta l e impostazione contiene un’idea della partecipazione associazionista. Rispetto a ciò, l’insegnamento e la lezione di Ugo La Malfa restano di forte attualità. Pagina ! 16