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non bull-ARTI di me 4 KIDS
La prima fase era incentrata sulla costituzione e sulla formazione di gruppi
di peer educator negli istituti comprensivi. Potevano accedere a questa
prima fase del progetto, in qualità di soggetti moltiplicatori, gli studenti e
le studentesse dei due istituti comprensivi delle classi seconde e terze dei
tre plessi oppure i ragazzi e le ragazze di prima che avevano già ripetuto
uno o più anni scolastici, che, quindi, avevano un’età corrispondente a un
alunno di seconda o terza.
La formazione ha permesso ai ragazzi e alle ragazze da un lato di sviluppare
competenze relazionali quali: la capacità di argomentare e parlare in
pubblico, sapersi confrontare con altri in un dibattito, lavorare in gruppo
non prevaricando ma lasciando un ugual spazio di espressione a tutti,
riflettere sull’esperienza vissuta, autovalutare le proprie competenze,
sapere affrontare positivamente i conflitti, empatizzare con gli altri,
imparare ad apprendere; dall’altro hanno sviluppato competenze sul tema
specifico del percorso di peer education: saper riconoscere fenomeni
di esclusione, ascoltare attivamente i propri compagni, riconoscere la
differenza fra uno scherzo e un reato, relazionarsi con ragazzi, ragazze,
bambini e bambine di diverse età, relazionarsi e accogliere positivamente
la diversità.
La prima domanda
che abbiamo posto
ai ragazzi è stata:
«Perché sei qui?
Che cosa ti ha
spinto a partecipare
all’attività di peer
education?» Il ruolo
della
socialità,
la possibilità di
trascorrere del tempo con i propri compagni di scuola e amici ha influito,
ma anche la noia e la solitudine sono stati fattori di spinta, compito del
progetto, però, non era solo intercettare ma portare più ragazzi possibili
al termine del percorso. Dei 173 ragazzi e ragazze che hanno partecipato
a questa attività del progetto 161 sono effettivamente diventati peer
educator.
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