NM magazine World Settembre 2020 | Page 86

I nuovi modelli sull’intelligenza emotiva attingono a pieni mani dalle discipline orientali, non disdegnando l’utilizzo delle arti marziali e del movimento (ad esempio il Tai Chi) per integrare il lavoro mentale di ri-programmazione con il ri-equilibrio corporeo.

La stessa pnl afferma che, essendo mente e corpo collegati, l’intervento sull’una o sull’altro ha praticamente la stessa valenza. Esiste un chiaro parallelismo tra modelli cognitivi come la pnl e sistemi basati sulla consapevolezza corporea, come ad esempio il Feldenkrais. L’integrazione dei due sistemi (fisico e mentale) che tenga conto inoltre degli aspetti spirituali, garantisce il successo di qualsiasi terapia. Io piccolo e io grande Numerosi grandi pensatori, con diverse denominazioni, sostengono l’esistenza di un io piccolo e un io grande.

Con il primo sintagma si riferiscono generalmente all’attività mentale, con il secondo a quella dell’anima e al contatto con l’energia dell’universo. La pnl, in qualità di modello scientifico, tratta l’io piccolo, ma il vero fine, raramente dichiarato (vedi Einstein), è l’io grande.

La massima di una “pnl spirituale” potrebbe essere: “Spoglia l’io piccolo e vesti l’io grande!”

Lavorando efficacemente sulle increspature della mente, la pnl abbatte rapidamente confini, favorisce il cammino attraverso dune, colline e montagne, paesi già visitati o del tutto sconosciuti, con l’intento di arrivare al più presto al mare aperto, dove riposa il gigante buono. Questo sottile lavorio riguarda la percezione soggettiva: è un’ascesa nei sette cieli della sapienza. Ad ogni passo si affina la percezione e si vedono le cose da un diverso punto di vista, sempre più alto e più libero da condizionamenti.

La premessa più avvincente della pnl è che “tutto è possibile”. Sarà anche una menzogna, ma una menzogna assai dolce. Se mi convinco di poter “salire al settimo cielo”, mi concedo tale possibilità e aumento drasticamente le probabilità di farcela! Nella spiritualità non vi sono limiti: tutti hanno l’opportunità di “salvarsi”, di “non cadere in tentazione”, di ESSERE SE STESSI! Così nella programmazione neuro-linguistica.

Obiettivi e desideri Anche il modello diltsiano dello s.c.o.r.e si avvicina alla via spirituale. Formulare gli obiettivi secondo le cinque regole proposte (positività nella struttura linguistica, sensorialità, piena responsabilità, scadenza, ecologia) aumenta decisamente la probabilità di raggiungerli.

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