My first Publication Dialogo_1-2019 definitivo | Page 8

banca cento punto zero CRONACHE DI UN CENTENARIO DEL FUTURO i l messaggio è arrivato forte e chiaro. Anzi il messaggio trova la sua conferma in una risposta decisa e inequivo- cabile. Quando alle 15 di sabato 18 maggio il Presidente Zampiccoli prende la parola, la Sala Garda del Palacongessi è gremita da un popolo festante e colorato di giovani. In- dossano tutti la maglietta celebrativa: sono i ragazzi degli oratori di tutte le zone pastorali afferenti alla zona di ope- ratività della Cassa Rurale, che con i loro animatori si sono radunati a Riva del Garda. Una presenza che dice e testimonia tante cose: anzitutto la voglia di esserci, di mettersi a disposizione, di costruire. Ma da dove parte questa mobilitazione? Occorre riandare ai primi mesi dell’anno, ai tempi dell’ide- azione delle celebrazioni per il Centenario: roba forte, che 8 ricorre, appunto, solo ogni cento anni. In quei giorni si fa spazio l’idea che ci si trovi di fronte ad uno snodo simboli- co che deve essere valorizzato: alle spalle ci sono la solidità della storia, la strada percorsa, volti e opere che ne hanno segnato la direzione, scelte e valori che hanno consolidato il significato di una presenza; davanti c’è una forte respon- sabilità, il richiamo a una missione che in nessun modo può essere schiacciata sulla mera funzione bancaria, ma che da sempre veicola elementi dell’ordine della vitalità, della soli- darietà, della comunità e del legame. Si consolida la convinzione che il punto centrale non sia tanto tematizzare una qualche forma di transizione, l’im- maginarsi chissà quale passaggio di testimone: ma che la vitalità di un’istituzione stia nella sua capacità di vivere il suo tempo, di leggerne le dinamiche ma, soprattutto, di sostenere con convinzione le risorse positive che si inter- cettano. Di farsi compagna di viaggio di chi esprime una tensione alla crescita, all’inclusione, allo sviluppo (non solo economico). Detto con una parola poco tempo fa ritornata in auge, ma già frettolosamente accantonata: farsi sussi- diario, cioè non sostituendosi, non uniformando, evitando di standardizzare e schiacciare su aspettative precodificate, ma accompagnare, con fiducia e discrezione, valorizzare ciò che già c’è ed opera, non importa se perfettibile, questo lo farà il tempo. Il progetto centopuntozero nasce qui: dalla semplice costa- tazione che c’è un popolo di giovani che – con i loro ani- matori – rende un servizio educativo puntuale, di enorme portata in tutte le comunità. È il popolo degli oratori, una compagine sociale che silenziosamente si mobilita lungo tutto l’anno offrendo occasioni di amicizia, solidarietà, spiritualità, educazione, supporto a migliaia di giovani (e famiglie), che in molti casi resterebbero esposti a ben altre