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b ) Area dei disturbi evolutivi specifici
I disturbi evolutivi specifici riguardano alunni e studenti con competenze intellettive nella norma o anche elevate . Tali disturbi possono comportare un impatto negativo sull ' apprendimento scolastico e danno il diritto di usufruire delle misure previste dalla L 170 / 2010 . Essi comprendono :
● Disturbi Specifici dell ’ Apprendimento ( DSA ): dislessia , disgrafia , disortografia , discalculia , disturbi misti delle capacità scolastiche .
● Disturbi riguardanti specifiche problematiche nell ’ area del linguaggio : disturbi specifici del linguaggio o , più in generale , presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale .
● Disturbi delle aree non verbali : disturbo della coordinazione motoria , della disprassia , del disturbo non verbale o , più in generale , di bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale .
● Altre problematiche severe che possono compromettere il percorso scolastico , quali : disturbo dello spettro autistico lieve , qualora non rientri nelle casistiche previste dalla L 104 .
● Disturbi della coordinazione motoria , dell ’ attenzione , dell ’ iperattività ( ADHD 11 ).
Funzionamento Intellettivo Limite ( FIL ) 12
L ' area dei disturbi evolutivi specifici comprende i DSA e allo stesso tempo anche gli altri disturbi evolutivi che , pur compromettendo le prestazioni scolastiche , lasciano il profilo intellettivo nella norma . Pertanto , per questi alunni l ' intervento riguarda soltanto la forma e non i contenuti .
« L ' articolo 3 della legge 170 / 2010 attribuisce alla scuola il compito di svolgere attività di individuazione precoce dei casi sospetti di Disturbo Specifico di Apprendimento , distinguendoli da difficoltà di apprendimento di origine didattica o ambientale , e di darne comunicazione alle famiglie per l ' avvio di un percorso diagnostico presso i servizi sanitari competenti . L ' iter previsto dalla legge si articola in tre fasi : individuazione degli alunni che presentano difficoltà significative di lettura , scrittura o calcolo ; attivazione di percorsi didattici mirati al recupero di tali difficoltà ; segnalazione dei soggetti " resistenti " all ' intervento didattico . In questo modo si evita di segnalare come DSA quell ' ampia popolazione di alunni che presentano difficoltà di apprendimento non legate ad un disturbo . Mentre le difficoltà di apprendimento possono essere superate , il disturbo , avendo una base costituzionale , resiste ai trattamenti messi in atto dall ' insegnante e persiste nel tempo , pur potendo presentare notevoli cambiamenti . Il DSA , per definizione , può essere riconosciuto con certezza solo quando un bambino entra nella scuola primaria , quando cioè viene esposto ad un insegnamento sistematico dei lemmi , della scrittura e del calcolo . È tuttavia noto che
11 Si rimanda alla sezione Disturbi del comportamento : modalità di intervento .
12 Tali alunni e studenti , generalmente descritti anche con le locuzioni borderline , ma anche con altre espressioni ( per es ., ' Disturbo evolutivo specifico misto ', codice F83 ), qualora non rientrino nelle previsioni delle leggi 104 o 170 richiedono particolare considerazione . Si può stimare che questi casi si aggirino intorno al 2,5 % dell ’ intera popolazione scolastica , cioè circa 200.000 alunni . Si tratta di bambini o ragazzi il cui QI globale ( quoziente intellettivo ) risponde a una misura che va dai 70 agli 85 punti e non presenta elementi di specificità . Per alcuni di loro , il ritardo è legato a fattori neurobiologici ed è frequentemente in comorbilità con altri disturbi . Per altri , si tratta soltanto di una forma lieve di difficoltà tale per cui , se adeguatamente sostenuti e indirizzati verso i percorsi scolastici più consoni alle loro caratteristiche , gli interessati potranno avere una vita normale . Gli interventi educativi e didattici hanno come sempre ed anche in questi casi un ’ importanza fondamentale ( Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 , Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l ' Inclusione scolastica ).
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