Ad esempio, nelle testimo-
nianze di colleghi, emerge come
il superamento della rappresen-
tazione della tossicodipendenza
come vizio o colpa permetta di
riconoscere le criticità (aggres-
sività, agitazione psicomotoria,
comportamenti manipolativi…)
come connesse al disturbo di di-
pendenza e di trattarle con più
consapevolezza, senza connota-
re negativamente la persona in
quanto alcol o tossicodipendente.
L'attenzione alla
cultura del servizio
Spesso gli atteggiamenti nega-
tivi sono profondamente radica-
ti nella cultura di uno specifico
luogo di lavoro.
Per questo certi termini stere-
otipati e squalificanti dovrebbero
essere ritenuti inaccettabili, non
professionali e non etici da parte
dei professionisti sanitari.
Non solo: gli operatori che
lavorano nei servizi specialistici
dovrebbero rappresentare un mo-
dello di comportamento positivo
per i loro colleghi, anche impe-
gnandosi attivamente a livello
formativo e attraverso program-
mi anti-stigma.
L’area del supporto organizzativo ha particola-
re rilevanza nel fronteggiare gli atteggiamenti ne-
gativi che possono emergere nei gruppi di lavoro.
Risultano particolarmente utili:
∙l’ascolto tra colleghi e la condivisione delle pro-
blematiche all’interno del gruppo;
∙la relazione tra coordinatore e collaboratori in
un’ottica di coaching, attraverso una funzione di
leadership che rappresenti un punto di riferimento
stabile per l’équipe anche nei momenti di difficoltà,
offrendo feed-back, incoraggiando il problem-solving,
ponendo attenzione alla gestione dello stress lavo-
ro-correlato;
∙la supervisione clinica e/o altre strategie affini,
come la discussione dei casi clinici con esperti,
momenti di elaborazione delle esperienze critiche
facilitate da un collega psicologo;
∙la consulenza di esperti, come i professionisti dei
Serd, al fine di migliorare l’inquadramento diagno-
stico, la motivazione al trattamento, il trattamento
farmacologico, la compliance del paziente quando
già conosciuto, la gestione del paziente difficile.
Anche la figura dello psicologo ospedaliero può fa-
vorire spazi di ascolto dei pazienti e di comprensio-
ne dei loro vissuti, con una ricaduta positiva per gli
stessi ma anche per gli operatori, che vengono così
aiutati a superare eventuali stereotipi, e pre-giudizi.
Un approccio
clinico integrato
Un’importante rivista di settore ha dedicato al
tema dello stigma un approfondimento, contestual-
mente a un convegno organizzato dalla Società italia-
na tossicodipendenze (Sitd) (Arnaudo & Reale, 2013).
Gli autori ipotizzano che un approccio clinico in-
tegrato, attraverso la costruzione di Pdti (percorsi
diagnostico-terapeutici integrati), possa rappresen-
tare un’opportunità per analizzare e decostruire lo
stigma con un lavoro partecipato fra servizi spe-
cialistici e componenti territoriali finora rimaste
estranee alla presa in carico di queste patologie, ed
Il supporto
organizzativo