My first Magazine Animazione Sociale | Page 51

Ad esempio, nelle testimo- nianze di colleghi, emerge come il superamento della rappresen- tazione della tossicodipendenza come vizio o colpa permetta di riconoscere le criticità (aggres- sività, agitazione psicomotoria, comportamenti manipolativi…) come connesse al disturbo di di- pendenza e di trattarle con più consapevolezza, senza connota- re negativamente la persona in quanto alcol o tossicodipendente. L'attenzione alla cultura del servizio Spesso gli atteggiamenti nega- tivi sono profondamente radica- ti nella cultura di uno specifico luogo di lavoro. Per questo certi termini stere- otipati e squalificanti dovrebbero essere ritenuti inaccettabili, non professionali e non etici da parte dei professionisti sanitari. Non solo: gli operatori che lavorano nei servizi specialistici dovrebbero rappresentare un mo- dello di comportamento positivo per i loro colleghi, anche impe- gnandosi attivamente a livello formativo e attraverso program- mi anti-stigma. L’area del supporto organizzativo ha particola- re rilevanza nel fronteggiare gli atteggiamenti ne- gativi che possono emergere nei gruppi di lavoro. Risultano particolarmente utili: ∙l’ascolto tra colleghi e la condivisione delle pro- blematiche all’interno del gruppo; ∙la relazione tra coordinatore e collaboratori in un’ottica di coaching, attraverso una funzione di leadership che rappresenti un punto di riferimento stabile per l’équipe anche nei momenti di difficoltà, offrendo feed-back, incoraggiando il problem-solving, ponendo attenzione alla gestione dello stress lavo- ro-correlato; ∙la supervisione clinica e/o altre strategie affini, come la discussione dei casi clinici con esperti, momenti di elaborazione delle esperienze critiche facilitate da un collega psicologo; ∙la consulenza di esperti, come i professionisti dei Serd, al fine di migliorare l’inquadramento diagno- stico, la motivazione al trattamento, il trattamento farmacologico, la compliance del paziente quando già conosciuto, la gestione del paziente difficile. Anche la figura dello psicologo ospedaliero può fa- vorire spazi di ascolto dei pazienti e di comprensio- ne dei loro vissuti, con una ricaduta positiva per gli stessi ma anche per gli operatori, che vengono così aiutati a superare eventuali stereotipi, e pre-giudizi. Un approccio clinico integrato Un’importante rivista di settore ha dedicato al tema dello stigma un approfondimento, contestual- mente a un convegno organizzato dalla Società italia- na tossicodipendenze (Sitd) (Arnaudo & Reale, 2013). Gli autori ipotizzano che un approccio clinico in- tegrato, attraverso la costruzione di Pdti (percorsi diagnostico-terapeutici integrati), possa rappresen- tare un’opportunità per analizzare e decostruire lo stigma con un lavoro partecipato fra servizi spe- cialistici e componenti territoriali finora rimaste estranee alla presa in carico di queste patologie, ed Il supporto organizzativo