MuscleMag Italia #65 Settembre/Ottobre 2013 | Page 88

“PHAT BOY” BOY.” Nella sua vita prima del bodybuilding, Scott Turner è stato molte cose: atleta agonista, sommozzatore della Marina… e ha anche avuto qualche chilo di troppo. Alto 1.62 m, il suo peso è sempre stato superiore a quello considerato “salubre” dalla comunità medica, ossessionata dall’indice di massa corporea. Per lui, però, non era un problema. “Era solo un soprannome che mi affibbiarono più o meno nel 2001 e che, poi, mi è rimasto”, dice. “Ero piuttosto grosso per la mia altezza, è per questo che mi chiamavano così”. Ironia a parte, Scott non ha paura di usare quel nome nel suo sito personale, www.teamphatboi.com e, forse, sono state la sua sicurezza e il modo concreto di considerare se stesso ad aiutarlo ad arrivare fino a questo punto. Nel ’12 Scott ha vinto la categoria pesi medi agli NPC USA Champion- ships lungo il percorso per ottenere la pro card. Benché ora concentri tutte le sue energie nelle gare della categoria IFBB 95 kg, le cose non sono sempre state così. In alcuni momenti chiave della sua vita adulta, sembrava che Scott avrebbe preso una strada tutta diversa. Adesso, qualche drastica svolta dopo, questo Phat Boy ha una storia da raccontare. Le curve hanno modificato il ritmo della corsa, ma mai il traguardo finale. SVOLTA N.1 Non essere troppo alto non ha impedito a Scott di riuscire bene nello sport: alle superiori giocava a baseball e pallacanestro, facendosi notare nel primo di questi sport giocando come switch-hitter e seconda base. Poi, lasciò la squadra delle superiori, per passare a quella delle matricole e, lì, il miracolo: fu notato da uno scout dei New York Mets e fu scelto per giocare nella squadra affiliata degli AAA Tidewater. “Firmai un contratto per 30 giorni”, racconta, “avevo sempre desiderato entrare nel baseball professionistico, ma non mi notavano molto a causa della mia altezza e pochi credevano che ce l’avrei fatta. Non giocai nemmeno una stagione completa. Me la cavavo piuttosto bene, ma quando mi resi conto che non sarei arrivato lontano, decisi di arruolarmi in Marina”. Così, a 19 anni, Scott decise di servire il suo paese. Pensava che questo gli avrebbe permesso di mettere da parte i soldi per finire l’università. In Marina, però, non si sarebbe limitato a indossare l’uniforme: era una recluta molto motivata e pronta a fare sul serio. LA ROUTINE SPLIT DI SCOTT GIORNO PARTE ALLENATA 1 Quadricipiti 2 Bicipiti, Petto 3 Riposo 4 Posteriori delle cosce, Polpacci 5 Tricipiti,Spalle 6 Schiena, polpacci 7 Riposo Nella offseason Scott non allena mai gli addominali, ma a partire da 4 settimane dalle gare li colpisce 2-3 volte la settimana. Fa aerobica tutto l’anno e il suo esercizio preferito è camminare sul tapis roulant leggermente inclinato. Prima delle gare aumenta la frequenza a 4-7 volte la settimana, allenandosi per 45 minuti a stomaco vuoto. 88 Iniziare con questo movimento monoarticolare, seguito da uno composto per lo stesso gruppo muscolare serve per pre-esaurire il muscolo. Affaticando il muscolo bersaglio prima di fare un esercizio multiarticolare, aumentate la disgregazione delle fibre, nonostante l’aiuto fornito dai muscoli di stabilizzazione nel secondo esercizio. SCOTT TURNER Data di Nascita: 8/dic./1971 Luogo di Nascita: Washington, D.C. Residenza: Scottsdale, AZ Altezza: 1,62 Peso:  02 kg offseason, 1 86-90 kg in gara Stato Civile: Celibe Gara Migliore: 2012:  PC USA, 1° pesi medi N (ottiene la pro card) Sito Web: www.teamphatboi.com