Muratori - testo di Edoardo Erba Muratori - testo di Edoardo Erba | Page 54

FIORE Sta su aapetta a scaricà i mattoni. GIULIA Perché? FIORE Dovemo finì 'sto muro. GIULIA Dunque non è deciso a partire? FIORE Ah, nun so. GIULIA Me l’aveva promesso... io devo uscire da questa prigione. Ho messo la mia vita nelle sue mani. FIORE Lì forse ha fatto un po' 'na cazzata... GIULIA E' pronto a partire? Mi porterà sul lago di Como? La prego, la prego, no... non lo sopporterei. Non stanotte. Mi dica che non ha cambiato idea. Che è ancora lui. Delicato, amoroso, come l'ho conosciuto prima. FIORE Amoroso, sì... è 'n puttaniere che jò raccomando! GIULIA Cosa? FIORE Oh... GIULIA (si prende la testa fra le mani) Dio mio, perché? Un'altra volta ancora... E io che ci ho creduto... (scoppia improvvisamente a piangere) Aveva ragione Jean. Dovevo farla finita. Perché ho esitato? Perché sono rimasta tutto quel tempo nel pagliaio? (Barcolla) Mi sento mancare. FIORE Su, se dia ‘na carmata... mettite a sede. Lei me sa che ha bevuto. E parecchio pure... Giulia si siede sull'impalcatura. Singhiozza per un po' senza riuscire a parlare.