31 agosto 1934, venne messo
in scena secondo principi che
sarebbero diventati vincolanti
per tutti i congressi e i convegni
successivi. Proprio in questo
congresso furono elaborati per
la prima volta i concetti fonda-
mentali del realismo socialista.
Merita quindi un esame un po’
più approfondito.
Il compito principale del con-
gresso fu di incensare il capo.
Ogni delibera, ogni candida-
tura dei futuri dirigenti del
mondo letterario, ogni ordine
del giorno fu approvato all’una-
nimità; nessuno dei seicento
delegati votò contro, o si as-
tenne, su qualcosa per tutta la
durata del congresso. I principi
del realismo socialista, desti-
nati, secondo gli oratori prin-
cipali, ad apportare mutamenti
radicali nella cultura sovietica –
e forse anche mondiale – erano
fuori discussione. Tutto era già
stato predisposto e ratificato, e
gli ingegneri dell’animo umano
non dovevano fare altro che al-
zare la mano e orientare i pro-
pri interventi secondo le sagge
direttive di Stalin, Zdanov e
Gor ́kij. Il congresso celebrò il
culto di Stalin in un modo che
non aveva precedenti. Tutti gli
oratori principali gli attribuiro-
no il ruolo di timoniere di tutti
i settori della vita sovietica, ivi
comprese l’arte e la letteratura.
In apertura venne indirizzato
a Stalin un saluto che, a nome
di tutti i convenuti, esprimeva
l’essenza reale dell’estetica to-
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