Metato 69 bozza 20 agosto | страница 4

Il Campionato Italiano della bugia La storia (vera) del Campionato Italiano della Bugia, vanto di Le Piastre. L’edizione 2013, il libro e le piccole grandi soddisfazioni degli organizzatori di Emanuele Begliomini La nobile arte “I della bugia o sono colei che mi si crede”. La citazione pirandelliana, affidata sulla bocca della verità, può tornare utile per capire il concetto della bugia, anche di quella “alla piastrese”. D’altronde, se qualcosa non è vero, per forza di cose è una bugia. Lo dicono i quiz, il buon senso, la tradizione e qualsiasi occasione in cui viene coinvolto l’uomo. Semplice e funzionale: quel che si conosce è vero, il resto è falso. Già, ma la citazione di cui sopra smonta alcune certezze; perchè la verità, spesso, soprattutto quando è difficile da appurarne la fonte, non è data dai fatti, bensì da ciò che si intende credere. Ovvero, spiegato con le parole dell’ homo qualunquis, è vero ciò che si vuol credere che lo sia. Stop. E allora, il Campionato Italiano della Bugia, che ci azzecca? Un passo per volta, magari indietro nel tempo. Montagna pistoiese, epoca pretelevisiva, povera nelle tasche della gente, ricca di animo e tessuto sociale. Immaginate un clima freddo, autunnale e tanta gente seduta o sdraiata all’interno di un luogo sacro per vari motivi: il metato (toh, che coincidenza!). Dunque, lì ci si trovava per badare il fuoco mentre le castagne seccavano e si stava caldo; c’erano tutti giovani adulti e anziani, meno le donne impegnate a sistemare le cose di casa. Tanti erano i metati, tanti erano i ritrovi. E in ogni metato c’era almeno un 4 • Il Metato