L’editoriale
Condivisione? Ci piace, ma...
Su Facebook come nel metato? Si può fare (ma con le dovute precauzioni).
di Giacomo Carobbi
il Metato
SOMMARIO
PAG. 4 La nobile arte della bugia di Emanuele Begliomini PAG. 7 La Galleria dell’Anima di Calogero Armato PAG. 10 Foto di Famiglia di Maurizio Panconesi PAG. 14 Chi salverà il ponte del Picchio di Antonio Orlandini PAG. 15 La guerra di Albino A cura di Dorando Baldi PAG. 20 Le buchette del vino di Caterina Bellezza PAG. 22 Le matite del prof di Fernando Betti PAG. 23 Ippolito Desideri e la sua città di Enzo Gualtiero Bargiacchi PAG. 30 Regina di Fiori di Calogero Armato PAG. 32 I sessant’anni dell’Avanguardia di Giacomo Carobbi PAG. 34 Racconti di Vanni Melani PAG. 36 Ripartire dall’ambiente di Miro Mati PAG. 38 Il pane fresco... è caldo di Redazione PAG. 40 Gli allucinogeni di Rodolfo Cocchi PAG. 41 Dialogando di Miro Mati
olendo stare al passo coi tempi, il concetto da tirare in ballo è quello di condivisione. Non è solo moda: l’argomento anima il dibattito filosofico contemporaneo, muove i fili di nuovi comportamenti economici anticrisi - non si sa se in attesa di tempi migliori o nella convinzione di cambiare davvero il mondo - e, infine, impazza sul web e in particolare sui social network. Su Facebook, la condivisione compulsiva di qualsiasi porcheria è ormai lo sport nazionale di chi ha poco da dire e si limita a inoltrare il nulla altrui. Ma non per questo la effe più famosa del mondo merita di essere demonizzata a priori: anche su Facebook, così come nel web in generale, esistono “isole felici” dove si può fare vera condivisione. Gruppi di persone serie prima ancora che utenti, le quali, senza isterismi e al riparo da inutili discussioni politico-ideologiche, fanno cultura mettendo disinteressatamente a disposizione il loro personale patrimonio di conoscenza. Né più ne meno di quanto abbia fatto questa rivista nei suoi sedici anni di vita, e più indietro nel tempo i nostri antenati con la loro pratica di ritrovarsi “a veglia” per raccontarsi storie
V
(nel metato, ovviamente), fonte primaria di ispirazione per questa testata. Il mio modestissimo contributo - approfitto per ringraziare l’Associazione Amici di Pupigliana e Calogero Armato per avermi affidato la carica di direttore responsabile - è molto semplice: continuare quel percorso aggiungendo un pizzico di “modernità”, senza sottrarre niente allo spirito originale ma cercando al contempo di aprire una collaborazione il più possibile costruttiva con quello che di buono offrono i nuovi media. Affinché al dialogo tra vecchie e nuove generazioni si affianchi, senza rimpiazzarlo, quello tra carta e pixel. Un interscambio di messaggi (la condivisione, appunto) che non sarà veloce quanto la banda larga o il wi-fi ma potrebbe contribuire a far rimanere qualcosa di noi e della nostra storia, oltre che sui server delle decine di Silicon Valley sparse per il mondo, anche sugli scaffali di tante famiglie che come noi hanno a cuore le tradizioni della nostra terra e i cui componenti, magari, non usano internet (o lo usano poco) perché nonostante tutto non hanno perso quel vizio antico di sfogliare un libro o consultare una rivista.
Reg. Tribunale di Pistoia n°4/2007 Trimestrale degli Amici di Pupigliana e della Valle del Brandeglio Numero 69 - Aprile/Giugno 2013 Direttore Responsabile: Giacomo Carobbi - Redazione: Calogero Armato, Dorando Baldi, Rodolfo Cocchi, Miro Mati, Fernando Betti - Grafica e impaginazione: Giacomo Carobbi Stampa: Tipografica Pistoiese Sede legale e redazione: Via di Pupigliana 54/b 51100 Pistoia Carlo 335.6193192 - Giacomo 377.1241925 E-mail: [email protected] Non si restituiscono i manoscritti se non preventivamente richiesti. Ci riserviamo di apportare tagli e modifiche utili alla pubblicazione. Hanno collaborato a questo numero: Enzo Gualtiero Bargiacchi, Caterina Bellezza, Maurizio Panconesi, Emanuele Begliomini, Vanni Melani. ABBONAMENTI ANNUALI: Ordinario € 20.00 / Amico € 30.00 / Sostenitore € 50.00 su CC POSTALE n° 85745719 Amici di Pupigliana e della Valle di Brandeglio