Manuali - I Quaderni della consapevolezza volume 1 | Page 3
L
A
V I A
Q U A N T I C A
TUTTO E’ UN OLOGRAMMA
Questo piccolo testo contiene una sintesi di articoli pubblicati dall’Autrice in diverse riviste (firmati anche con lo pseudonimo di Marina Ricci),
e in un forum da lei tenuto con un gruppo di
interessati al tema.
L'intero si ritrova sempre in ogni più piccola
parte di un sistema. Questa constatazione la
fece e poi formulò il ricercatore Karl Pribram,
un neurofisico naturalizzato negli Usa dopo
essere fuggito dalla Germania, Pribram scoprì
che il nostro cervello funziona in modo olografico (ovvero le funzioni del cervello avvengono
in ogni parte di esso e non in singole zone specifiche) e pubblicò i risultati di queste sue
ricerche attorno al 1966.
L ' U N I V E R S O I N N O I
Ci sono almeno due realtà con cui noi, creature
umane, abbiamo a che fare. La prima è quella
che appartiene al nostro mondo più immediato,
alla realtà fisica della Terra. La seconda è quella
che invece appartiene a una realtà infinita che,
presumibilmente contiene tutte le realtà in una
specie di collante vitale che ci nutre e mantiene
in questa vita e nelle altre.
L A REAL T A ’
O FUO RI D I
In poche parole Pribram sostiene e dimostra
con la sua tesi che le nostre percezioni, i
nostri pensieri consci o inconsci, la nostra
memoria, non possiedono una locazione specifica nel cervello. Infatti, è stato appurato che
persone a cui erano state eliminate parti del
cervello, parti che fino ad allora erano credute
la sede di determinate funzioni, continuavano
invece ad averle, nonostante la menomazione
cerebrale.
E’ D ENT RO
NO I?
In effetti, chi poi convalidò in pieno queste
affermazioni, fu un biologo: Paul Pietsch che
iniziò a sperimentare quanto affermato da
Pribram, proprio per arrivare a invalidare la
sua tesi.
Non ci sono dubbi, i sentimenti d'amore e d'odio, ma anche il senso di fame, sonno, sete o
altro, sono sensazioni che percepiamo dentro di
noi. Mentre il suono della musica, la percezione
dei colori o dei profumi… sono dati che noi
pensiamo ci derivino dal di fuori, ovvero dalla
realtà materiale che ci circonda.
Ogni nostra percezione, che sia una di quelle
che noi cataloghiamo come interna, oppure una
di quelle esterne, avviene però sempre e comunque all'interno della nostra mente, è un processo neurofisiologico che avviene da qualche parte
all'interno del nostro cervello. Facciamo un
esempio: se ci pestiamo un dito mentre martelliamo un chiodo nella parete, noi sviluppiamo la
percezione del dolore nel dito, quando invece è
nel nostro cervello! E infatti, persone che hanno
avuto determinate parti del cervello lese, hanno
ben evidenziato di avere perso la percezione del
dolore…
Per una qualche ragione ancora sconosciuta il
cervello ci inganna, dandoci la percezione di una
realtà che sta fuori di noi, quando invece tutto,
ma proprio tutto, viene creato all'interno della
nostra mente!
In una serie di oltre 700 operazioni, affettò,
girò, mischiò, sminuzzò, sottrasse parti di cervello alle sue cavie, per poi ripristinare il
restante e dimostrare ciò che invece diede
ragione a Pribram, ovvero che il comportamento di questi animali non cambiava.
Infatti, la memoria delle loro esperienze, accumulate quando il cervello era ancora integro e
che li portava a comportarsi in un determinato
modo, persisteva nonostante il fatto che si
ritrovassero solo minime parti di cervello, o
anche quando i lobi venivano scambiati!
Quindi la realtà, anche quella che noi crediamo
essere là fuori e avere determinate forme e
caratteristiche, in un mondo che noi chiamiamo
materia, in effetti è semplicemente una proiezione che si crea nel nostro cervello.
La realtà, quella che noi localizziamo là fuori e
con determinate caratteristiche, è veramente
solo e unicamente dentro di noi.
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