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E per la luce urbana che visione ha? Ha in corso qualche progetto? Parlavamo della luce degli spazi, ma possiamo parlare anche della luce di una città, di un palazzo e della luce urbana, tra l’altro molto importante. Con diversi comuni sto lavorando a un progetto per un’installazione di luminaria stradale al centro delle vie, e non più lateralmente attraverso dei pali che spesso disturbano anche gli abitanti. Una forma di luce flottante, aerea, che non crei ostacolo visivo neanche ai pedoni. Come definirebbe in due parole il suo lavoro, denotare il suo marchio di fabbrica? In assoluto direi la materia e la luce. Avete iniziato il cantiere per la nuova sede ONU a Dakar, e per Doha avete partecipato a un concorso per un’immensa zona costiera in cui creare un nuovo ordine abitativo che chiamerete La Corniche. Cosa può raccontarci di questi progetti? Il quartier generale delle Nazioni Unite per l’Africa occidentale riunirà a Dakar le 33 agenzie delle Nazioni Unite nella regione. Il nostro progetto prende la forma di una ruota idraulica, con un auditorium nel centro, e con 7 o 8 rami che corrispondono ai dipartimenti dell’ONU, un simbolo eloquente. La Corniche, invece, è un sito in cui magia e innovazione si esprimono insieme, un progetto che crea un ponte tra il luogo e il tempo, un legame tra le arti. Il poema de La Corniche è una calligrafia urbana che si raccoglie lungo tutto il corso, come delle pagine mosse dal vento. Come delle lettere luminose portate dal vento, che si posano in maniera aleatoria sul terreno, sull’acqua e sulle strutture. Ponti and Wilmotte in Paris J ean Michel Wilmotte is an architect, urban planner, designer, and a keen collector, with an infinite number of won competitions, completed projects, and open construction sites. We met him in his studio in Paris, on the occasion of the great retrospective dedicated to Gio Ponti, which he staged at the Musée des Arts Décoratifs. Architect Wilmotte, Ponti’s exhibition at MAD opened its doors last October, and since the opening night has attracted an incredible number of visitors. It is perhaps one of the most important and successful exhibitions ever dedicated to the great Italian master. To deal with the staging, did you also embrace the need for lightness that was so dear to Gio Ponti? First of all, the place, the museum of decorative arts, is a very difficult space. It has a large central nave and two very low side wings, so the guiding principle was to use the main body as a hold that would contain more than 500 pieces (including furniture, sculptures, Cosa mi può raccontare invece della ristrutturazione del Lutetia a Parigi? Il nostro studio ha voluto restare fedele allo spirito e alla forza del progetto originale del 1910, riportandolo al suo antico splendore. Migliorare il funzionamento dell’hotel è stata una delle priorità. Abbiamo anche disegnato una ventina di luci interne, che, anche in questo caso, rispecchiano lo stile dell’edificio. Ha sviluppato progetti in molte parti del mondo, quale altra cultura sente più vicina alla sua? Quella italiana sicuramente, come quella latina in generale. L’Italia, discendente della Magna Grecia, accoglie la mia attenzione e la mia curiosità da sempre. Ho iniziato ad andare in Italia fin dai primi progetti, iniziando da Carrara per scegliere i marmi, e da lì non ho più smesso! Quindi è anche per questo che si è occupato dell’estensione della sede di Ferrari a Maranello? In un certo senso sì! Alta tecnologia e tradizione costituiscono la forza di questa società, e per il nuovo edificio della Ferrari abbiamo scelto trasparenza, luminosità e leggerezza per gli spazi, utilizzando i suoi colori: rosso Ferrari, bianco e grigio. UCCA, Beijing, China CORRESPONDENCE FROM PARIS / LUCE 326 45